“Suini da latte venduti anche a tre euro al chilo“. Contro i sei dello scorso anno. Sono gli effetti del coronavirus sul mercato delle carni sarde, finite al centro di una mozione presentata in Consiglio regionale dal gruppo dei LeU, con primo firmatario il consigliere Eugenio Lai.
Il crollo dei prezzi della carne suina è strettamente alla paralisi del settore turistico, visto che i maialetti sono consumati per il 70 per cento negli agriturismo e nei ristoranti, dove rappresentano un prodotto tipico dell’agroalimentare isolano. Ma con la chiusura delle attività, si è bloccata anche la richiesta di prodotto.
rischia il crollo a causa dell’emergenza coronavirus. “I tre euro attuali – si legge nella nota dei LeU – valgono la metà del prezzo dello scorso anno”. Nella mozione, viene chiesto di facilitare la ripresa del settore “permettendo la vendita dei suini sardi in tutto il territorio nazionale”, ciò che oggi è impedito per via della peste suina. Si sollecita poi “l’anticipo alle aziende di tutti i contributi disponibili, compresi quelli previsti dalla misura 14 del Piano di sviluppo rurale per il benessere animale”.