Biciclette, turismo, ambiente e imprese. È questo il poker che Confartigianato Sardegna vede per il futuro della Sardegna. L’associazione di categoria mette sotto la lente i numeri e in una nota scrive: “Da una parte ci sono i 2.649 chilometri di ciclovie da realizzare (161 milioni a disposizione); dall’altra un sistema che, direttamente e indirettamente, mette in relazione le 61 imprese isolane le quali producono, riparano e noleggiano biciclette e che danno lavoro a circa 200 addetti. Si aggiungano le aziende di autotrasporto, i commercianti, gli albergatori, i ristoratori e le società di servizi”.
Secondo Confartigianato, le infrastrutture del cicloturismo “assumono grande importanza per una migliore fruizione delle bellezze del territorio, rappresentano un connubio straordinario tra imprese, territorio e industria delle vacanze”. L’analisi degli ultimi dati pubblicati dall’Istat “evidenzia come nei capoluoghi di provincia italiani la lunghezza delle piste ciclabili nel 2016 sia salita a 4.370 chilometri, in crescita del 4,1% rispetto all’anno precedente e del 21,7 nell’arco di cinque anni (2011-2016). Per densità delle piste ciclabili, a livello nazionale Cagliari si piazza al 19esimo posto: il capoluogo risulta avere uno dei valori più alti in tutta Italia con 72,9 chilometri ogni 100 chilometri quadrati. Quello della bicicletta è, quindi, un mercato in grande evoluzione”.
Secondo Antonio Matzutzi e Stefano Mameli, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, “incrementare gli investimenti in questo settore ha numerosi impatti. Il primo
è che per realizzare ogni chilometro di pista saranno a disposizione oltre 60mila euro: questo darà lavoro alle molte piccole e medie aziende del territorio specializzate in questo settore, anche nelle manutenzioni. Il secondo punto – aggiungono – è che investendo su questo tipo di mobilità offriremo spazio per una nuova immagine del nostro turismo: ogni cicloturista spende 130euro al giorno rispetto ai 70 di uno che si reca al mare”.
