Conad-Auchan, via libera dall’Antitrust. Ma a Cagliari resta fuori l’iper Marconi

Dopo mesi di attesa l’Antitrust ha finalmente deliberato sulle questioni relative alla concorrenza di mercato nella maxi acquisizione di Auchan da parte del gruppo Conad. La delibera era particolarmente attesa nell’Isola dove sui quattro negozi a rischio di restare fuori dalla trattativa, con ciò che ne consegue a livello sindacale e di incertezza per il futuro, due erano a rischio: Olbia e Sassari. Ma a sorpresa l’Antitrust dà il via libera con alcune correzioni al Piano di cessione, dopo una lunghissima analisi racchiusa nel suo bollettino numero 10 del 9 marzo e per la Sardegna la situazione cambia: Conad acquisirà i tre mercati di Sassari, Olbia e Cagliari – Santa Gilla e dovrà lasciare fuori dall’operazione Cagliari – Marconi.

A fare la differenza l’inserimento di un nuovo parametro nelle analisi dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, il cosiddetto Guppi, che prende prende in considerazione il bacino di riferimento sootto il punto di vista della scelta che hanno i consumatori nella zona. “Questo parametro in tutta Italia ha lasciato a Conad più negozi di quanto preventivato e ha cambiato un po’ le carte in tavola”, spiega Cristiano Ardau segretario generale della UilTucs Sardegna, che segue in prima linea la vertenza da mesi. “Per quanto riguarda il negozio Marconi l’Antitrust dice che non ci sono alternative: i clienti in quell’area geografica subirebbero lo strapotere commerciale di Conad, in questo modo verrebbe drogato il mercato”.

Il risultato è che adesso i 203 dipendenti dell’ipermercato ex Auchan dovranno capire chi sarà il futuro compratore, come verrà trattata la cessione, se sarà rilevato l’organico. “È l’ennesimo colpo di scena: una vertenza complicatissima si smembra in altre vertenze più piccole e locali con il risultato che quelli che erano lavoratori di un’unica azienda ora hanno destini diversi: chi in cassa integrazione, chi sotto un nuovo proprietario e chi in attesa di conoscere il proprio destino”, conclude Ardau. (mar.pi.)

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