Commissione Europea, ok al piano di recupero degli aiuti agli alberghi sardi

La Commissione Europea ha accettato il piano di recupero, in forma dilazionata, degli aiuti agli alberghi sardi oggetto di infrazione, proposto dalla Regione a Bruxelles. Ne ha dato notizia il capo di Gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu ai rappresentanti delle strutture ricettive coinvolte e all’associazione di categoria Federalberghi.

La rappresentanza italiana in Commissione ha comunicato che sarà possibile restituire le cifre – concesse in
virtù di un intervento regolato dalla legge regionale 9 del 1998 e poi considerato illegittimo – attraverso una rateizzazione in dodici mesi.
“È la prima volta che si prospetta una soluzione concreta a questa intricata vicenda – ha detto l’assessore del Turismo, Francesco Morandi – certamente frutto dell’intensa e costante attività di mediazione intrapresa dalla Regione, tesa ad attutire il peso del recupero finanziario già sancito da più sentenze”.

La procedura di recupero dilazionata sarà regolata da un atto transattivo, sottoposto all’attenzione della Giunta. Nel frattempo proseguiranno anche le interlocuzioni con Equitalia per concordare tutte le disposizioni indispensabili ed il contatto con l’Agenzia delle Entrate per il successivo recupero nei tempi più brevi delle imposte a suo tempo versate. “La Regione si impegnerà altresì a far accedere le imprese al fondo di garanzia verso le banche per agevolare ulteriormente richieste di liquidità necessarie, compatibilmente con la normativa Comunitaria”, ha concluso Spanu.
“Questo passo del piano di recupero non risolve i problemi delle aziende per le quali la situazione rimane drammatica – spiega Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna – la nota positiva è che sono bloccate le azioni esecutive. Bisogna fare pressing su Equitalia, perché vengano abbattuti gli aggi, e sull’Agenzia delle Entrate, perché compensi quelli che sono i valori di tasse già pagate al momento della ricezione del contributo, in tempi celeri se non contestualmente al pagamento delle cartelle. Anche gli istituti bancari coinvolti e la Sfirs, con il suo fondo di garanzia, devono fare la propria parte, devono avere la disponibilità ad aiutare le aziende, altrimenti la prossima stagione non potranno aprire”.

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