Cagliari, sale protesta al Porto canale. Striscioni: ‘L’azienda è fatta di persone’

Due striscioni all’ingresso del porto di Cagliari: ‘Giù le mani dal porto canale’ e ‘L’azienda è fatta di persone’. È il doppio messaggio lanciato dai lavoratori del porto canale a rischio licenziamento: da stamattina è in corso un presidio al varco dogana di viale La Playa, all’ingresso del porto di Cagliari. Mentre continua la protesta anche nella parte industriale dello scalo con i dipendenti della Cict, il principale terminalista del traffico container, in assemblea e presidio permanente.

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Il pericolo numero uno è il licenziamento dei 210 dipendenti della società cagliaritana del gruppo Contship. Per questo i sindacati chiedono- in attesa di un piano di rilancio- almeno la cassa integrazione di 12 mesi. Ed era questo il programma stabilito anche nell’ultima riunione ministeriale che risale però allo scorso 31 luglio. Le risposte della Cict? Ieri la società ha manifestato la disponibilità a risedersi al tavolo per la prossima settimana. “Per il momento nessuna garanzia – avverte William Zonca della Uil – bisogna fare in fretta, abbiamo bisogno di certezze per il futuro dei lavoratori”. La Cisl è convinta: “La palla passa ora al Mise – spiega il sindacalista Corrado Pani – non ci sono alibi: deve convocare subito il tavolo perché la priorità sono i posti di lavoro. Chiediamo alla Regione di fare la sua parte nelle politiche di rilancio del terminal”. Anche la Cgil all’attacco: “Il tempo stringe – spiega Marco Manca – a noi interessa la difesa del lavoro, non chi gestisce. Cagliari può ritornare a dire la sua come è stato per tanti anni. Ora aspettiamo la convocazione del tavolo”.

E contro Contship Italia si schiera la Uiltrasporti per il futuro del porto canale di Cagliari. Il sindacato non ha mandato giù le parole riportate in un’intervista di un giornale specializzato di Andrea Cervia, amministratore delegato a Tangeri e – spiega la Uil – anche direttore generale a Cagliari. “Le dichiarazioni – spiega in una nota il sindacato – con le quali Contship annuncia di continuare a sviluppare il terminal di Tangeri, ritenendolo centrale nel settore del transhipment del Mediterraneo, smascherano finalmente le vere intenzioni dell’azienda, che continua a sostenere, a giustificazione della crisi di Cagliari, che il transhipment sia un settore in crisi”.

Secondo Uiltrasporti “Contship getta finalmente la spugna sulla propria strategia aziendale, con la quale ha voluto affossare il porto canale di Cagliari, provando a dipingere una realtà del mercato di parte, che non rispecchia la verità ma che mira a eliminare un proprio concorrente dal mondo del transhipment”. Secondo la Uil “sarebbe opportuno che si mettesse finalmente termine a questo inaccettabile e manifesto conflitto di interessi con le immediate dimissioni dall’incarico di Cervia a Cagliari e con la fuoriuscita di Contship da Cict”.

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