Bocciato bilancio dell’Ad dimissionaria: all’Insar finisce così la ‘gestione Piras’

L’Insar finisce in liquidazione senza nemmeno l’approvazione del bilancio 2018. Nella spa partecipata dalla Regione si chiude così l’era di Paola Piras, la manager ingaggiata nel 2017 dall’allora governatore Francesco Pigliaru per rimettere in ordine i conti della spa che si occupa di politiche per il lavoro. Invece quello che resta è un disastro gestionale. Un naufragio che si aggiunge al pessimo risultato di esercizio lasciato dal precedente amministratore delegato del centrodestra, Antonello Melis: sua la perdita di un milione e 423mila euro. E in Procura a Cagliari è anche aperta un’inchiesta.

Ci ha pensato l’altro giorno l’assessora al Lavoro, Alessandra Zedda, a fare il punto su Insar, di cui la Regione detiene il 55,39 per cento del pacchetto azionario. La Zedda, cui spetta la super visione della società in virtù dell’incarico ricoperto in Giunta, è stata chiamata in audizione dai presidente delle commissioni Lavoro e Attività produttive del Consiglio regionale, Alfonso Marras e Pietro Maieli, i quali hanno convocato i due parlamentini di via Roma in seduta congiunta.

LEGGI ANCHE: Insar a rischio chiusura, cosa c’è sotto: negli atti mai diffusi le prove della crisi

L’assessora ha intanto confermato che il commercialista Carlo Iadevaia è stato nominato commissario, come anticipato da Sardinia Post lo scorso 29 giugno (leggi qui): spetta a lui mettere sotto la lente i conti societari e capire quale percorso seguire “non solo per salvare le sedici buste paga – sottolinea la Zedda -, ma anche per studiare la migliore soluzione per il futuro”. Vero che il processo liquidatorio è cominciato “ma la legge – precisa l’esponente dell’Esecutivo – non esclude di rimettere in bonis una spa”. Ovvero di rilanciarla una volta che entrate e spese sono nuovamente in equilibrio.

Al momento il traguardo è lontano. La stessa Piras, un mese fa, attraverso una lettera inviata al nostro giornale, aveva difeso il proprio operato annunciando che “il bilancio” si sarebbe chiuso con “un utile”. La manager aveva poi parlato di “azione di risanamento” messa in atto. Invece sia la Regione che l’Anpal Servizi, ovvero il socio di minoranza, hanno deciso di non approvare il documento contabile lasciato in eredità dalla Piras. Di fatto solo “un progetto di bilancio”, cioè una bozza che senza il voto degli azionisti è totalmente priva di validità, sia ai fini fiscali che civilistici. Carta straccia, insomma.

LEGGI ANCHE: Insar spa, lo strano caso dei compensi: soldi in più alla manager dimissionaria

La Zedda, volutamente, non commenta né la gestione della Piras né quella di Melis. L’assessora piuttosto ci tiene ad affermare “la bontà della messa in liquidazione, intrapresa anche su input dello stesso presidente della Regione, Christian Solinas“. L’esponente della Giunta spiega inoltre che la decisione di affidare tutto al commercialista Iadevaia “nasce a conclusione di una approfondita analisi sulla strategicità di Insar”. E la spa non ha superato la prova, a ben vedere.

Negli ultimi dieci anni Insar ha ottenuto dalla Regione due sole commesse, “quelle del progetto Ico e l’altra per Lavoras”, precisa ancora la Zedda. Nel primo caso la società aveva ottenuto dei finanziamenti per promuovere tirocini nelle aziende private: l’amministratore unico di Insar era Melis e sulla gestione di quei fondi c’è il rischio che siano stati commessi dei reati. LavoRas è invece il piano straordinario per l’occupazione approvato dal centrosinistra con la Finanziaria del 2017, su decisione dell’allora assessore alla Programmazione, Raffaele Paci: a Insar spetta l’attivazione dei “Cantieri di nuova attivazione”, secondo i progetti presentati dai Comuni. Ma fino a quando la Piras è rimasta in carica, la paralisi è stata pressoché totale. Come raccontato da Sardinia Post, sino al 28 maggio scorso nessun ente locale aveva ottenuto le risorse (la Piras sè è dimessa il 16 maggio). Adesso invece gli uffici di via Mameli hanno cominciato ad erogare le risorse e “questa attività, classificabile come ordinaria, rientra nei compiti che spettano anche al liquidatore”, chiarisce la Zedda.

L’assessora, tuttavia, non si è data un tempo. “La legge – conclude – non prevede scadenze in questi casi. Non posso dire né quando si concluderà il lavoro del dottor Iadevaia né in quale modo. Non si può nemmeno escludere la creazione di una nuova partecipata regionale, con compiti specifici e stavolta strategici”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share