Bassi redditi, povertà e disoccupazione: tutti i problemi sardi in un report di Cna

La Sardegna cresce meno rispetto alla maggior parte delle regioni Europee: l’Isola è infatti al 244° posto (su 279) nella classifica sulla competitività economica che mette insieme le performance in materia di sviluppo economico, innovazione, welfare, infrastrutture e turismo. Lo attesta il report realizzato da Cna e illustrato a Cagliari.

La nostra regione appare in difficoltà persino nel confronto con i suoi competitor nel Mediterraneo perché si trova dietro le isole Baleari, Malta, Cipro, Corsica, Croazia, Algarve e Creta. Quindi al settimo posto (su 11). Insomma, anche il modello turistico si rivela, nella media, segnato da scarsa efficienza produttiva. A pesare, come sottolineato dalla Confederazione degli artigiani, la forte stagionalità.

Altri dati negativiriguardano il reddito pro capite: 218° posto in Europa e il 16° in Italia. Ancora: scarsa capacità di produrre e assorbire innovazione (226° posto) e basso numero di laureati (solo il 14,5% dei residenti tra 25 e 64 anni). A questi si aggiungono il rischio povertà per il 38 per cento della popolazione, tasso di disoccupazione giovanile al 47 per cento.

“Senza una forte discontinuità con quanto realizzato negli ultimi vent’anni, la Sardegna è destinata ad un lento declino – hanno dichiarato il presidente e il segretario di Cna Sardegna, Pierpaolo Piras e Francesco Porcu -. Occorre dunque un patto bipartisan per impostare un lavoro condiviso sulle grandi riforme strutturali in modo da rimettere in moto dinamiche nuove e in grado di scuotere l’assetto conservativo su cui è adagiata la società sarda”. Per la Giunta era presente l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Frongia, che ha detto: “Dobbiamo accelerare sulle infrastrutture perché abbiamo miliardi di euro da spendere, dobbiamo ridurre i tempi della burocrazia e questo è il motivo per cui ho chiesto di commissariare le principali opere viarie”.

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