Anpal servizi, 20 sardi da stabilizzare. Ma il presidente sta bloccando tutto

È mobiltazione per i collaboratori e i contrattualizzati a tempo di Anpal servizi, la spa-braccio operativo della omonima agenzia nazionale che si occupa di politiche attive del lavoro. La protesta riguarda la mancata applicazione da parte del presidente Mimmo Parisi del piano assunzioni, inserito nel decreto ‘Salva aziende’ approvato a ottobre dal Parlamento. La legge, addirittura già pubblicata sul Buras ai primi di novembre, impone la stabilizzazione di 654 professionisti. Ma Parisi non vuole superare quota cinquecento e avrebbe intenzione di inserire nella pianta organica solo i titolari di un contratto a tempo e non anche i collaboratori.

Va avanti da due mesi la protesta in Anpal servizi. Sessanta giorni nei quali la partita sembrava definitivasmente risolta, dopo il voto alla Camera e al Senato del decreto Salva aziende, nel quale sono state inserite pure le stabilizzazioni nella spa. Invece è arrivata inattesa la frenata da parte di Parisi,  una reazione che ha fatto scattare un supplemento di mobilitazione guidato dal sindacato Clap. In Sardegna il braccio di ferro riguarda una ventina di professionisti, di cui sedici sono collaboratori. Quindi destinati a stare fuori dal giro delle stabilizzazioni, secondo i propositi di Parisi.

Il Clap ha già fatto sapere da giorni le proprie intenzioni, ribadite anche oggi a Roma davanti alla sede della società, in via Guidubaldo del Monte a Roma: per il sindacato è inaccettabile che il presidente di Anpal decida in autonomia di venir meno alla legge approvata dal Parlamento. Sarebbe una clamorosa inottemperanza che non rientra di certo nei poteri di un manager. Per questo le proteste non si fermano. Più di una lettera è arrivata pure alla ministra di M5s, Nunzia Catalfo, visto che Anpal è sotto il diretto controllo del dicastero. Proprio la Catalfo dovrà rispomndere alle interrogazioni presentate sul caso dai deputati Stefano Fassina (Leu) e Chiara Gribaudo (Pd). Un’identica richiesta di chiarimenti sulla posizione di Parisi è stata avanzata pure dai senatori dem Mauro Laus e Tommaso Nannicini. L’agenzia nazionale ha peraltro modificato negli ultimi mesi il proprio core business, prendendo in mano la gestione del reddito di cittadinanza, voluto dal movimento della ministra.

[Foto da DinamoPress]

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