Denuncia della Fit Cisl: “Il sistema trasporti sardo è una groviera”

“Il rilancio dell’economia sarda sarebbe più facile se si venisse a capo del problema dei trasporti”. Lo ha detto Ignazio Lai, confermato segretario generale di Fit Cisl Sardegna durante il dodicesimo congresso regionale del sindacato dei trasporti al quale hanno preso parte anche il numero uno di Cisl nell’Isola, Gavino Carta, e il segretario nazionale di Fit, Salvatore Pellecchia.

Lai ha messo sul tavolo le carte dell’emergenza e le proposte per superarla. Prima, però, ha sottolineato che “tutto è reso complicato da un ‘sistema groviera’ pieno di carenze in tutti i comparti”: ferrovie, trasporto aereo, gestione aeroporti, sistema porti, zona economica speciale, Anas e trasporto pubblico locale.

Sul fronte ferrovie, “in Sardegna resta solo il trasporto passeggeri, quello merci non esiste più”. Inoltre, “siamo l’unica Regione a non avere binari elettrificati, da noi circolano 119 treni con un’età media di 19,3 anni”.

Per il trasporto aereo, Lai ha citato la situazione dei 600 operatori Air Italy: “Se la Regione non interviene per creare nuove formule vettoriali, non si riuscirà a rinnovare l’occupazione delle eccellenti professionalità del comparto di Air Italy”.

Quanto alla gestione aeroporti, “un grande gruppo societario che ha già monopolizzato gli aeroporti di Alghero e Olbia, oltre ad alcuni scali nazionali, sta entrando a piccoli passi anche nell’aeroporto di Elmas”. Ma, sottolinea il segretario, “un’unica proprietà non è necessaria”.

Sul sistema porti: “La graduale perdita delle linee che collegavano la Sardegna con 3 continenti, il lento calo dei traffici registrato dal 2017 al 2019 nel porto container cagliaritano, ha costretto il concessionario a delocalizzare e fare scelte diverse. A pagare lo scotto sono stati i lavoratori”. La Zes, secondo Lai, “è un’ottima occasione, ma ancora da afferrare”. Il Tpl sardo, poi, “si distingue per il numero eccessivo di aziendine a conduzione familiare, senza riuscire a trovare le intese per favorire la riforma di un unico consorzio fra aziende”.

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