Alga Spirulina, il supercibo del futuro: inaugurati due impianti nell’Oristanese

Non solo energia verde. Ma anche agricoltura compatibile e prodotti all’avanguardia con l’alga spirulina. Complice un ambiente che regala aree particolarmente soleggiate e non inquinate, a Milis e Arborea si punta sulle microalghe per uso alimentare “con processi sostenibili e impatto zero sul territorio”. A portare avanti il progetto (l’iniziativa è inserita nel progetto europeo SpiralG, bando Horizon 2020) è la Tolo Green, fondata nel 2009, del gruppo Tolo che opera con i marchi Hyperfood B2B nella produzione di spirulina a fini alimentari, di allevamento e per l’agricoltura.

LEGGI ANCHE: Arriva dall’Isola il super cibo del futuro, l’acqua delle miniere per la Spirulina

 Una scelta, come ha rimarcato Gilberto Gabrielli, fondatore e amministratore di Tolo Green, “in linea con il concetto di sostenibilità ambientale che è nella filosofia del nostro gruppo”. Sabato l’inaugurazione e la presentazione degli impianti dove, a regime, si stima una produzione di 15 tonnellate di spirulina l’anno. “Abbiamo deciso di investire in questa nuova avventura imprenditoriale – ha detto – poiché siamo convinti che non sia sufficiente ridurre l’impatto ambientale della produzione energetica da fonti fossili soltanto con gli investimenti nel fotovoltaico”.

LEGGI ANCHE: Carbosulcis, è tempo di riconversione: innovazione e ricerca anziché carbone

Nei due impianti, costituiti da un’unità di coltivazione, formata da una serie di vasche sistemate all’interno di un’ampia serra, e una per la lavorazione e trasformazione delle alghe in prodotto finito, si lavora con sistemi all’avanguardia e a impatto zero. Nella fase di coltivazione è previsto l’utilizzo e “sequestro” dell’anidride carbonica oltre all’impiego di fonti energetiche “che migliorano l’energia emessa ed utilizzata nel processo produttivo stesso (ad esempio tramite l’utilizzo di lampade led)”. Inoltre, in programma, l’utilizzo del calore che si produce con la lavorazione e l’impiego dei resti biologici degli animali.

Durante la lavorazione, la microalga viene trasportata in un macchinario che la separa dall’acqua in eccesso, “in modo veloce e poco invasivo”. Il risultato è una crema (una specie di marmellata verde) che viene pressata per rimuovere l’acqua in eccesso. Quindi la trasformazione, “come in un vero e proprio processo di produzione di pasta” in elementi molto simili a degli spaghetti. Non è tutto. “La tecnologia di produzione – chiariscono dall’azienda – sarà volta a creare un circolo virtuoso in cui ogni fase della catena produttiva rappresenterà l’inizio di quella successiva: oltre all’alimentazione umana, le microalghe troveranno impiego sia nell’agricoltura sia nella nutrizione degli animali d’allevamento”.

D.Ma

 

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share