Air Italy, salta l’accordo coi sindacati. Avanti con i licenziamenti collettivi

Niente da fare per i lavoratori di Air Italy. La conferma che si andrà avanti con i licenziamenti collettivi, annunciati ad aprile, è arrivata dai liquidatori della compagnia aerea e riportata dall’Ansa. In una nota spiegano che nell’ultimo confronto tra l’azienda e i sindacati “la consultazione si è conclusa con esito negativo“. “La divergenza delle rispettive posizioni non ha, dunque, consentito alle parti di trovare un accordo nella fase sindacale della procedura”, si legge ancora nella nota dei liquidatori di della compagnia aerea. Pochi giorni fa il presidente della Regione, Christian Solinas, aveva incontrato i liquidatori per cercare una soluzione alla vertenza. Il governatore aveva proposto la proroga degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre e il congelamento dei licenziamenti previsti per il 30 giugno. L’obiettivo era avere il tempo per studiare una nuova strategia industriale in grado di garantire ai lavoratori il proprio posto e a tutti i sardi la continuità territoriale.

I liquidatori di Air Italy, Enrico Laghi e Franco Maurizio Lagro ora “restano in attesa di una celere convocazione” da parte del ministero del Lavoro. “La Società – si legge ancora nella nota – ha ribadito i motivi che non consentono soluzioni alternative al licenziamento, già indicati nella lettera di avvio della procedura, e ulteriormente illustrato le ragioni che, allo stato, fanno ritenere non percorribile la soluzione del ricorso a un ulteriore periodo di fruizione di un ammortizzatore sociale che, peraltro, non escluderebbe i licenziamenti, ma ne posticiperebbe solo il momento di intimazione. In particolare, la Società ha illustrato, da un lato, come non paiono sussistere i presupposti giuridici per accedere ad un ulteriore ammortizzatore sociale, alla luce delle attuali previsioni normative, e dall’altro, come i costi che la società ha già sostenuto nel corso del 2020 a causa della situazione di emergenza sanitaria non consentono di aggravare ulteriormente i costi della liquidazione”.

La procedura di licenziamento collettivo per cessazione dell’attività era stata avviata l’1 aprile scorso, nei confronti dei 1383 dipendenti della compagnia in liquidazione. “Adesso non rimane altro che sperare nei prossimi 30 giorni in sede ministeriale”, ha commentato il segretario regionale di Filt Cgil, Arnaldo Boeddu.

 

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