“Nel 2019, nonostante l’aumento del fatturato, che è atteso attorno ai 330 milioni di euro, le perdite previste dovrebbero toccare i 230 milioni di euro, cioè il 70 per cento del fatturato“. Così Alisarda, azionista al 51 per cento della Aqa Holding che controlla Air Italy e a sua volta controllata dal fondo Akfed del principe Aga Khan, spiega le motivazioni della messa in liquidazione in bonis della compagnia aerea. “A seguito della presentazione del budget per il 2020 da parte del management, gli azionisti hanno richiesto un’analisi approfondita da parte di esperti indipendenti, che ha evidenziato la mancanza di concrete prospettive di qualsiasi miglioramento per il futuro”, spiega una nota diffusa dalla società.
Dato il contesto difficile, la compagnia ha visto un progressivo “peggioramento dei risultati, dopo la partnership e il rebranding di Meridiana in Air Italy”, spiega ancora Alisarda. “Nel 2017 (ultimo anno di Meridiana Fly), le perdite – prosegue la nota – si attestavano a circa 40 milioni di euro a fronte di un fatturato superiore ai 350 milioni, mentre nel 2018, primo anno della partnership, le perdite ammontavano a quasi 160 milioni, vale a dire il 57 per cento del fatturato. Di conseguenza, è stato deciso da entrambi gli azionisti, a causa di una mancanza di alternative, di procedere con la liquidazione volontaria della compagnia, per proteggere al meglio gli stakeholder“.