Aias, senza fine l’odissea degli stipendi: retribuzione di marzo pagata a maggio

Sono sempre sotto il Consiglio regionale i lavoratori dell’Aias, quando sono passate meno di ventiquattro ore dalla prima seduta della commissione d’inchiesta sulla gestione dei servizi riabilitativi da parte dell’azienda della famiglia Randazzo, ma anche dal riavvio della convenzione con la Regione sino al dicembre del 2020.

I dipendenti Aias (foto d’archivio) protestano per “l’incertezza sul proprio futuro e  per gli stipendi arretrati da ormai sessanta giorni (ultimo ricevuto è quello di marzo, pagato a maggio)”. Il presidio di questa mattina segue quello di ieri con tanto di tende piazzate sotto i portici di via Roma, davanti all’ingresso del Palazzo.

“La politica nicchia e, pur apprezzando l’istituzione della Commissione d’inchiesta, non possiamo non essere perplessi per le esigue garanzie date ai lavoratori che responsabilmente continuano a operare pur in assenza delle spettanze dovute – dice Claudio Nuscis, segretario Fp Cisl del Sulcis -. I tempi della politica sono più lunghi di quelli che necessitano ai lavoratori. Serve un cambio di passo immediato che dia una boccata d’ossigeno agli operatori”.

LEGGI ANCHE: Aias, sindacati critici su convenzione: “È la vertenza più grande in Sardegna”

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