La Sardegna sui media internazionali. Rally di Alghero a rischio. E il ricordo di Anthony Burdain

Il mondo, grazie alla Rete, incontra sempre più spesso la Sardegna. A volte per caso, attraverso  articoli dedicati ai viaggi, o alla gastronomia, o alla scienza. O, quando si verificano, per via di grandi fatti di cronaca. A volte per mezzo di Google o di altri motori di ricerca. In Dicono di Noi esploriamo, settimana dopo settimana, le notizie che fanno scoprire l’Isola al mondo.

Il ruolo della Sardegna nel mondo durante la stagione calda è quello di meta turistica, prima di tutto; ma la bellezza del suo paesaggio e le sue caratteristiche climatiche la rendono anche una location ideale per le competizioni sportive. E’ stato infatti lo sport a produrre, nell’ultima settimana, il maggior numero di citazioni.   La BBC  si è occupata della vittoria di Jo Firth nella gara di tiro con l’arco per disabili che si è svolta a Olbia in occasione della European Cup; Sail World (sito internazionale specializzato nella vela), nel dedicare un servizio alla regata che si è svolta in Costa Smeralda (con i successi di My Song nella competizione della classe A, e di Savannah nella classe B) ha descritto  Porto Cervo come un autentico paradiso per velisti, specie quando spira il maestrale.

Ma l’evento che ha maggiormente attirato l’attenzione è stato il Rally Sardinia, un appuntamento fondamentale per tutti gli appassionati di guida sulle strade sterrate e che è una delle gare del World Rally Championship. La notizia delle settimana è la vittoria ad Alghero di Thierry Neuville che, con questo successo, ha sottratto (per soli 0,7 secondi) la leadership della classifica mondiale a Sebastian Ogier. Il dreportage del sito specializzato indiano Overdrive descrive quello sardo come un percorso molto duro, reso questa volta ancora più impegnativo dalle condizioni climatiche instabili e da un terreno roccioso che ha danneggiato varie auto. Insomma, ruvido e inscrutabile:  le nostre strade sembrano corrispondere ai più diffusi stereotipi sui sardi.

Ma la notizia più interessante viene da uno dei più importanti siti internazionali per gli appassionati di corse, motorsport.com, che parla del crescente malcontento di alcuni team che non considerano la Sardegna una buona location per la tappa italiana del campionato mondiale. Tanto che c’è chi sta cercando di portare questo problema all’attenzione della FIA (Fédération Internationale de l’Automobile). L’articolo cita in particolare il capo del team Toyota, Tommi Makinen:

La mia opinione è che il rally dovrebbe essere svolto nella Penisola, dove ci sono più persone; la popolazione qui è troppo piccola, e c’è troppa competizione nella stagione turistica. E oltretutto, avete trovato collegamenti facili per arrivare qui? I voli e la logistica sono troppo complicati.

Alcuni team hanno nostalgia dei tempi (cioè fino al 2004) in cui la tappa italiana si svolgeva a Sanremo. E non a caso gira la voce che il rally posso tornare nella Penisola nel 2020. Secondo altre ipotesi, però, potrebbe essere trovata una soluzione di compromesso, cioè spostare il rally a ottobre, mese in cui la fine della stagione turistica renderebbe meno complicata l’organizzazione delle trasferte.  In ogni caso, al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte dell FIA

La Sardegna viene anche citata in alcuni dei ricordi del grande Anthony Burdain, il celebre chef americano e documentarista della CNN che si è tolto la vita la settimana scorsa, a 61 anni. Come sanno i suoi fan più appassionati, la sua ex moglie è una lottatrice di Mixed Martial Arts di origini sarde: Ottavia Busia, compagna di Bourdan per nove anni, a cui l’Express (quotidiano UK) dedica un breve articolo. La loro unione ha anche dato vita ad un indimenticabile puntata dello show No Reservations, la serie televisiva che ha portato fama internazionale a Bourdain: nell’episodio lo chef visita la Sardegna e la famiglia Busia, ed entra nei dettagli delle tradizioni culinarie sarde. Milioni di persone hanno scoperto la bottarga e il pane carasau grazie a Bourdain. Purtroppo al momento su YouTube si possano trovare solo spezzoni dell’episodio, che meriterebbe di essere visto per intero.

 

Lo Scotland Herald  (quotidiano scozzese) recensisce un lavoro di un altro degli autori che contribuiscono a far conoscere la Sardegna al mondo, Marcello Fois, il cui romanzo Nel tempo di mezzo (in inglese The Time in Between) è stato recentemente tradotto e pubblicato nel Regno Unito. Rosemary Goring loda la scrittura e l’intensità di Fois, anche se non apprezza particolarmente il lavoro del traduttore. Nonostante questa perplessità, la recensione è molto positiva:

Un racconto che corre al galoppo. Fois attraversa gli anni come se fosse inseguito da una muta di mastini. Può sconcertare: gli anni passano in un batter d’occhio. Eppure gli si perdona questo ritmo frenetico per le molte gioie che offre. Tra queste, il suo modo di dipingere l’isola, descrizioni così vivide da far sentire in gola il sapore della polvere bruciata dal sole. Possono anche fermare il tempo, come quando Mariella entra nella stanza dov’è morta sua figlia e dove nulla è stato cambiato. In questo modo, silenzio e tormento si combinano con grande potenza.

 

Alcune brevi…

  • Forbes (finanziario US) ha un articolo approfondito sulla cucina algherese.
  •  The Guardian (UK) ha una guida su 10 opzioni per vacanze a basso budget in diverse isole, tra cui la Sardegna, col consiglio di visitare la Costa verde.

Dicono di Noi – Settimana dal 10 al 16 Giugno – A cura di NarrAzioni

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