Sette vecchie fotografie di Cagliari manomesse da un’artista, Giulia Atzeri, che interviene sulle immagini attraverso un gesto pittorico impulsivo e indefinito. Le opere saranno in mostra da domenica alle 19:30 al caffè De Candia in Castello, a Cagliari, a cura di Cultìna, spazio culturale di via Giardini a Villanova. L’esposizione si intitola “Mi fa schifo l’immaginario collettivo” ed è basata sulle foto che instaurano un dialogo a due voci con una serie di grandi pennellate su fogli trasparenti. “Una prova di resistenza alla forza uniformante di un immaginario diventato anacronistico che, forse inconsapevole, condensa la diversità riducendola a una narrazione generalizzata e stereotipata”, scrive la curatrice Ilaria Pisanu nel testo di presentazione della mostra.
Giulia Atzeri è pittrice e libraia, nata a Soleminis nel 1990. La sua ricerca visiva è intrisa di strane creature dai tratti femminili, dall’animo agitato, potenti eppure aggraziate; anime salve ai margini di un mondo ordinato. Figure che si tramutano in grandi macchie pittoriche, inquiete, concentriche, quasi esasperate nel gesto, nei colori, nelle forme. “I fogli su cui l’artista dispone con foga una cosmologia di macchie di colore creano un sistema camaleontico che cerca di emanciparsi da una conformità – scrive ancor Pisanu -, metamorfico eppure stabile, sfrutta la trasparenza per cambiare costantemente identità o per cambiarne la sua manifestazione mentre la materia pittorica resiste, ferma nelle sue posizioni, nelle sue istanze guerrigliere proclama la sua unicità per contrapposizione. Contemporaneamente grandi ombre e figure amorfe incombono sulle vedute di una città lontana nel tempo, che cercano di ricostruire un immaginario fatto di ricordi mentre le pennellate riscrivono una storia personale che non cerca una condivisione, ma che piuttosto vuole raccogliere una comunità attorno a una riflessione: non è forse questo il meccanismo perverso dell’immaginario collettivo, includere eppure escludere, aggiungere eppure sottrarre?”.