Ulassai per un giorno capitale dell’arte, al via le celebrazioni per Maria Lai

Direttori di musei, giornalisti, critici, ma anche tanti amici e familiari. Mercoledì prossimo, a Ulassai, complice l’organizzazione di Davide Mariani, neo direttore della Fondazione Stazione dell’Arte, e del suo presidente Gian Luigi Serra, sindaco del paese, si aprono ufficialmente i festeggiamenti per le celebrazioni dei cento anni della nascita di Maria Lai, che proprio al paese ogliastrino deve i suoi natali (era nata il 27 settembre del 1919). Ricchissimo il calendario di mostre ed esposizioni in giro per l’Italia e per il mondo, e che in Sardegna di fatto sono già state avviate con l’esposizione sassarese dedicata all’artista. A Ulassai, mercoledì, è atteso Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Museo Maxxi di Roma che nel maggio del prossimo anno, si appresta ad accogliere una grande mostra antologica che occuperà i due piani della struttura disegnata da Zaha Hadid. Da Milano, invece, è in arrivo Anna Maria Montaldo, direttrice del Polo Museale, anche lei al lavoro per un appuntamento che dovrebbe spalmarsi su tre importanti sale espositive: Palazzo Reale, Galleria Italia e il Museo del Novecento.

Non solo direttori di musei: mercoledì 19 dicembre, nel piccolo paese sotto i celebri Tacchi, si sono dati appuntamento anche Carlo Infante, giornalista specializzato in media e nuove tecnologie, Annalisa Bonfiglio, presidente del CRS4, Duilio Caocci, docente di Letteratura Italiana all’Università di Cagliari, la storica dell’arte Simona Campus e Maria Sofia Pisu, nipote dell’artista e presidente dell’Archivio Maria Lai. Prevista anche la partecipazione di Giuseppe Dessena, assessore alla Cultura della Regione Sardegna. A ‘scatenare il dialogo’, come amava dire Maria, saranno degli estratti video, alcuni dei quali inediti, estrapolati dall’archivio personale dell’amico regista e stretto collaboratore Francesco Casu.

Per un giorno, dunque, Ulassai si trasformerà in un epicentro dell’arte moderna, con un parterre di ospiti di rilievo chiamati a ricordare e omaggiare la poetica e la leggerezza della jana convinta assertrice che ‘L’arte ci prende per mano’. Due gli appuntamenti principali in scaletta: il primo è previsto per le 17 al centro conferenze, in piazza Barigau, con una tavola rotonda dal titolo Maria Lai. Dalle testimonianze audiovisive all’archivio digitale interattivo protagonista Francesco Casu, a colloquio con diverse personalità legate al mondo dell’artista. Alle 19, alla Stazione dell’Arte, l’inaugurazione della nuova esposizione Maria Lai. Sguardo Opera Pensiero, un progetto espositivo che nasce con l’intento di indagare i luoghi dell’arte attraverso la sua opera e di svelarne al contempo il processo creativo che si cela dietro la realizzazione dei suoi lavori. Concepita come un itinerario, la rassegna, il cui titolo è tratto dalla tesi dell’artista per il conferimento della laurea honoris causa nel 2004, si compone di tredici stazioni tematiche in cui sarà dato ampio risalto alle strategie comunicative messe in atto da Maria per avvicinare l’arte alla gente.

In ciascuna stazione, quasi come un gioco, sarà possibile trovare gli strumenti utili per leggere e interpretare alcune tra le opere più significative della collezione permanente del museo con l’obiettivo di abbattere quegli steccati invisibili che spesso tengono a distanza la società contemporanea dall’arte visiva. Per riuscire nell’intento, i visitatori saranno accompagnati in un percorso che dall’esterno del museo li condurrà verso un allestimento composto da vere e proprie stazioni a cielo aperto, nel quale si potranno trovare le chiavi di accesso all’immaginario dell’artista reso attraverso opere dal forte impatto visivo, come i telai, le caprette e le fiabe cucite. Per Maria, l’arte andava intesa come uno strumento di pensiero che, per crescere e svilupparsi, ha bisogno di una guida e di lunghi esercizi. Non è un caso che lei stessa sostenesse che ‘la vista non è ancora sguardo, è natura animale. Lo sguardo è costruzione umana, artificio, come la parola, la scrittura e ogni forma d’arte’. Una cognizione dell’arte fortemente legata al suo ruolo sociale, da godere a cielo aperto, nello straordinario scenario paesaggistico della sua Ulassai.

Donatella Percivale

(Foto di Gianluca Vassallo)

 

 

 

 

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