Monserrato, tre fiabe dei fratelli Grimm per la preziosa tessitura teatrale della Pau

“Con costanza, dedizione e manualità, filare stimola la creatività”. Parola di Donatella Pau, burattinaia che al fascino della tessitura – di cui, confessa, si intende poco – deve il materiale del suo ultimo spettacolo, Filò, in scena nei giorni scorsi al teatro Momoti di Monserrato e prossimamente, domenica 21 Aprile, al Teatro Actores Alidos di Quartu Sant’Elena all’interno di Gulp!, rassegna di teatro e cinema per bambini.

Il filato, sia paglia , cotone o lino, è da sempre ottimo materiale per intessere trame e raccontare la vita, oltre che per sostenere economie e commerci dell’era pre e postindustriale. E così in una stanza d’altri tempi, dalle porticine in legno che segnano il distacco tra la quotidianità e l’immaginario mondo delle fiabe narrateci dai fratelli Grimm, scivolano una dopo l’altro i personaggi di un mondo arcaico, di un tempo in cui l’esperienza della morte era di sicuro più vicina anche ai bambini, e la natura poco generosa e ricca di cose incomprensibili, maledizioni, premonizioni ed incanti.

 

Nel nuovo spettacolo prodotto da Is Mascareddas, Tremotino, Rosaspina, le tre filatrici, principi e regine e persino un gambero divinatore ripercorrono linearmente e con semplicità la loro storia ultracentenaria, su una tavola appena inclinata verso il piccolo pubblico, raccolto in semicerchio come una volta attorno al focolare domestico, crogiuolo di mille storie. È tutto molto lontano dalla patina disneyana, ma la sorpresa arriva sempre, vuoi per la magnificenza di marionette preziose, vuoi per la generosità di chi le fa vivere, in una spontaneità senza schermi né pregiudizi, senza protezione né palcoscenico. Tutto è lì, a portata di mano, a gittata di voce. Illustrato dalla foto in bianco e nero delle protagoniste delle tre fiabe: Angelina, Rosaspina e Cecilia, e introdotto da una breve lettura che in poche righe immerge lo spettatore nella vicenda.

 

La rocca del filo si scioglie lentamente, al ritmo del canto di un gallo, del tramontare del sole, del battere di una campana. Donatella Pau, autoctona Mary Poppins dalle mille sorprese che lasciano i bambini con la bocca aperta, muove le sue creature calibrando i movimenti ora fieri ed impavidi, ora titubanti e impauriti; rende loro la voce del bene e del male, rigorosamente distinti e in lotta fra loro fino alla vittoria più rassicurante.

La rassegna del Grande teatro dei piccoli di Is Mascareddas, ricca di allegorie lontane, ma che non mancano di svelare anche vizi, tensioni ed inquietudini degli uomini e delle donne di oggi, prosegue con due appuntamenti: Contos de Foghile della compagnia La botte e il cilindro di Sassari (sabato 13 e domenica 14 aprile) e Oriò della compagnia Fueddu e gestu di Villasor, il 27 e 28 aprile sempre alle ore 18:00.

Giulia Clarkson

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