A Torino riflettori accesi sull’isola: Marcias e Mereu in scena al Film Festival

E’ stato presentato il 5 novembre con una conferenza stampa, realizzata anche in streaming, il programma della trentunesima edizione del “Torino Film Festival”, che, nato per privilegiare il cinema indipendente, in questi ultimi anni si è posto in equilibrio critico tra piccole produzioni e film di qualità supportati da grandi distribuzioni, lasciando spazio e sezioni alle opere sperimentali, ai cortometraggi, ai documentari, senza tralasciare qualche lungometraggio-blockbuster.
Quest’anno, il Festival è firmato dal regista Paolo Virzì, il quale, durante la conferenza stampa, è sembrato sinceramente entusiasta per tale nuova esperienza e per i film selezionati (185 su 4000 inviati). Insieme a Virzì, lavorerà lo staff ormai affiatato da anni di collaborazione:  il critico Emanuela Martini, Massimo Causo (direttore della sezione “Onde”), Davide Oberto, il quale si occupa del settore documentari e cortometraggi. Il Festival presenta sicuramente un programma assai interessante, una visione panoramica del cinema contemporaneo e delle sue tendenze, spalmato in sezioni che prevedono opere inedite, prime assolute per l’Italia, rassegne e pellicole restaurate come l’atteso “Otto e mezzo” di Federico Fellini, omaggio al grande regista a venti anni dalla sua scomparsa.
Tra i film selezionati al “Torino Film Festival”, troviamo anche due opere di registi sardi. Infatti, fuori concorso, il 25 novembre al cinema Massimo sarà proiettato l’ultimo documentario di Peter Marcias (nella foto): “Tutte le storie di Piera”, un percorso di immagini e narrazioni su una tra le più prestigiose attrici italiane, Piera Degli Esposti. Il film sarà preceduto dalla consegna del Premio “Maria Adriana Prolo”, uno dei molteplici riconoscimenti per una carriera straordinaria sia nel cinema sia, soprattutto, in teatro. Marcias e la Degli Esposti avevano già lavorato insieme ne “I bambini della sua vita”, performance, che le aveva fatto vincere il “Globo d’oro” 2011. Sin da quella collaborazione, Peter Marcias aveva avuto l’idea di approfondire l’esperienza umana e di lavoro di questa donna così affascinante (in questo senso, qualcuno ricorderà il testo autobiografico “Storia di Piera” scritto in collaborazione con l’amica Dacia Maraini, pubblicato nel 1980 e divenuto film diretto da Marco Ferreri, tre anni dopo). Il progetto, poi, è andato avanti e “Tutte le storie di Piera” si presenta come un documentario che raccoglie le testimonianze di chi ha lavorato, collaborato, condiviso amicizia e affetti con la Degli Esposti come Marco Bellocchio (ve la ricordate nella splendida interpretazione di Maria in “L’ora di religione” nel 2002?), Dacia Maraini, Laura Delli Colli, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino, tra gli altri. Marcias, il quale già aveva raccontato Liliana Cavani nel documentario del 2010 (“Liliana Cavani. Una donna nel cinema”), prosegue in una sorta di viaggio nell’arte cinematografica femminile, ma sentendo il suo film come un esempio per chi al grande schermo si avvicina (“mi sono concentrato sull’obiettivo di costruire uno strumento di studio per i nuovi attori, e più in generale per le nuove generazioni.”).
Nella sezione “Italiano Corti” del TFF 2013, troviamo, invece, “La vita adesso”, opera di 17 minuti di Salvatore Mereu, prodotto dal CELCAM dell’Università di Cagliari, all’interno di un progetto formativo e realizzato anche da studenti universitari sotto la guida del regista di “Bellas mariposas”. La forma breve ha dato a Salvatore Mereu sempre ottime soddisfazioni, come è capitato al recente “Transumanza”, presentato all’ultima edizione della Mostra di Venezia, per cui si attende con curiosità anche questo cortometraggio, che, nelle note di regia, Mereu ci descrive come “episodio di vita vissuta dove il feroce progredire di una malattia sta scambiando drammaticamente i ruoli e un ragazzino, per tenerlo disperatamente con sé, deve fare da padre a un padre nel frattempo divenuto bambino.” Ad interpretare questa dolorosa vicenda è stato scelto Laurent Gagnè, un ragazzino per la prima volta  interprete al cinema. Per i più attenti si noterà che il film di Marcias e quello di Mereu hanno in comune un professionista di grande valore: Andrea Lotta al montaggio.

Elisabetta Randaccio

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share