‘Tenendo per mano l’ombra’ a Ulassai: Maria Lai in mostra tra Roma e Ogliastra

Maria Lai. Tenendo per mano l’ombra” è il titolo della nuova mostra inaugurata lo scorso 23 giungo alla Stazione dell’Arte di Ulassai. Dopo la grande rassegna, dal titolo Maria Lai. Tenendo per mano il sole, che il Maxxi di Roma ha dedicato all’artista sarda, ora è il museo da lei fortemente voluto a renderle omaggio con un’inedita esposizione idealmente collegata a quella della capitale: “Siamo legati a questa mostra perché è come se fosse l’ultimo capitolo di quella a Roma – ha dichiarato Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Maxxi –. Per me è sempre stato estremamente importante realizzare la mostra al Maxxi tenendo presente che un percorso su Maria Lai non sarebbe stato completo senza una mostra alla Stazione dell’Arte con tutto quello che lei ha realizzato a Ulassai”.

Centinaia le persone che da tutta l’Isola hanno preso parte al “taglio del nastro” che ha visto, tra gli altri ospiti, intervenire anche Maria Sofia Pisu, nipote dell’artista e presidente dell’Archivio Maria Lai, Francesco Casu, al quale si deve la regia multimediale della fiaba animata e Gian Luigi Serra, sindaco di Ulassai che nel suo discorso ha ringraziato il neo direttore della Stazione dell’Arte, Davide Mariani, per i risultati raggiunti nel giro di pochi mesi.

La mostra, realizzata grazie al contributo della Fondazione di Sardegna, della Regione e del Comune di Ulassai, si presenta come un viaggio all’interno dell’immaginario fiabesco dell’artista in cui le narrazioni trovano spazio e sono esaltate da un allestimento che fa della citazione la sua forza: “Quando ho progettato l’allestimento della mostra – dichiara Mariani – volevo restituire ai tanti visitatori la “gioia di vivere” che queste narrazioni suggeriscono. Per questo motivo, ho scelto di dare forza visiva ai colori dell’arcobaleno presenti nella fiaba “Tenendo per mano l’ombra” (1987) e al giardino fiorito, lo stesso che si trova negli inediti fazzoletti ricamati per le donne di Ulassai da Maria (1989) che abbiamo sospeso per restituire la leggerezza di questi manufatti”.

Non solo manufatti però perché, oltre alle ottanta opere complessive esposte, al museo si può godere anche, per la prima volta in Sardegna, di un’experience che permette ai visitatori di lasciarsi avvolgere dalla fiaba “durante i miei mesi alla Stazione dell’Arte – continua il direttore Mariani – mi è capitato spesso che le persone mi rivelassero il sogno di voler “entrare” dentro una fiaba di Maria Lai e così ho pensato che questa mostra fosse l’occasione giusta per provare questa nuova modalità esperienzale che tanto successo sta riscuotendo all’estero. Grazie al supporto tecnologico del Crs4, siamo particolarmente felici e orgogliosi che sia proprio la Stazione dell’Arte ad esserci riuscita per la prima volta in Sardegna. Il risultato è straordinario, le persone escono commosse dall’esperienza multimediale e questo ci ripaga dell’enorme sforzo compiuto per un’istituzione come la nostra”.

La rassegna, visitabile fino al 3 novembre, aggiunge quindi un nuovo tassello alla conoscenza dell’artista e si contraddistingue per l’attenzione nella fruizione dei suoi contenuti. Risultati questi che, nel giro di poco più di cinque mesi, hanno visto il museo crescere fino a raddoppiare il numero dei visitatori rispetto allo stesso periodo del 2018. Un vero record confermato anche dai follower sui social, che rendono, di fatto, la Stazione dell’Arte il museo con il maggior tasso di engagement dell’Isola. A settembre poi grande attesa per il “Ritorno sulla montagna” che vedrà nuovamente protagonista Marcello Maloberti con una serie di installazioni e una nuova performance partecipata, sviluppata dalla Fondazione Stazione dell’Arte e dalla Fondazione di Sardegna, nell’ambito del progetto congiunto “AR/S Arte Condivisa in Sardegna” e “Sentieri Contemporanei” che vuole ricollegarsi al capolavoro di Maria Lai, Legarsi alla montagna.

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