‘Tenendo per mano il sole’ al Maxxi: l’opera di Maria Lai celebrata a Roma

In occasione del centenario della nascita, il Maxxi di Roma (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) dedica una grande mostra a Maria Lai, tra le voci più singolari dell’arte italiana contemporanea, i cui lavori sono stati recentemente esposti a Documenta 14 e alla Biennale di Venezia 2017, oltre a essere oggetto di una serie di mostre a Ulassai, suo paese d’origine, all’interno della Stazione dell’arte.

Un necessario tributo – dal 19 giugno al 12 gennaio 2020- a una grande artista che ha saputo creare, in anticipo sulle ultime ricerche di arte relazionale, un linguaggio capace di coniugare sensibilità, tradizioni locali e codici globali. ‘Tenendo per mano il sole’ è il titolo della mostra e della prima ‘Fiaba cucita‘ realizzata. Sia nel titolo che nell’opera sono presenti molti degli elementi tipici della ricerca di Lai: il suo interesse per la poesia, il linguaggio e la parola; la cosmogonia delle sue geografie evocata dal sole; la vocazione pedagogica del “tenere per mano”. Non una classica retrospettiva, ma piuttosto un racconto che non si attiene a vincoli puramente cronologici e asseconda un percorso biografico e artistico peculiare, caratterizzato da discorsi e intuizioni apparentemente lasciati in sospeso per poi essere ripresi molti anni più tardi.

Attraverso un’ampia selezione di opere, in buona parte inedite, la mostra presenta il poliedrico mondo di Maria Lai e la fitta stratificazione di idee e suggestioni che ha caratterizzato il suo immaginario. Il percorso si snoda attraverso cinque sezioni, che prendono il nome da citazioni o titoli di opere di Lai, mentre nel sottotitolo vengono descritte modalità tipiche della sua ricerca; ogni sezione è accompagnata dalla voce di Maria Lai attraverso un montaggio di materiali inediti realizzati dal regista Francesco Casu. C’è anche un’ultima, ideale, sezione, che documenta le opere di arte ambientale realizzate nel territorio e in particolare in Ogliastra.

Martedì 18 giugno con replica mercoledì 19 giugno la Fondazione Stazione dell’Arte e la Fondazione di Sardegna presenteranno al Maxxi un’anteprima della performance Cuore Mio di Marcello Maloberti (a cura di Davide Mariani, in programma a Ulassai il 21 settembre 2019).

In occasione della mostra il paese di nascita dell’artista, “si sposta” al Museo. Estraendo il cartello dalle porte di Ulassai e portandolo fino a Roma, l’artista Marcello Maloberti, con un gesto tanto semplice quanto efficace, si fa metaforicamente carico dell’intera comunità tramite una performance solenne e rigorosa, caratterizzata da un forte richiamo alla Sardegna, ulteriormente evocata dalle zolle di terra poste alla base dei pali che sostengono l’insegna.

Quel piccolo paese, aggrappato ai tacchi dell’Ogliastra, oggi non guarda più con sospetto all’arte di Maria Lai ma è lì, insieme a lei, per testimoniare il profondo legame tra l’artista e le sue radici, in una sorta di dichiarazione d’amore. Non a caso Maloberti sceglie di intitolare la sua azione ‘Cuore Mio’, prendendo ispirazione da un racconto di Salvatore Cambosu (Miele Amaro, 1954), amico e mentore della Lai, la cui protagonista, Maria Pietra, si trasforma in pietra per salvare il suo amato bambino, Cuore Mio, da un’eterna condanna. Il 21 settembre alle ore 17:00 la performance avrà nuovamente luogo a Ulassai, Piazza Barigau.

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