Teatro e scienza, tour per ‘1927 – Monologo Quantistico’ con Gabriella Greison

Una rivoluzione scientifica a teatro con “1927 – Monologo Quantistico”, l’affascinante spettacolo scritto e interpretato da Gabriella Greison – eclettica giornalista e scrittrice nonché ricercatrice e docente di fisica e performer – con la regia di Emilio Russo (produzione TieffeTeatroMilano) in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Prosa 2017-18 nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

La pièce, impreziosita da immagini e video e da una colonna sonora a tema, sarà in cartellone mercoledì 7 marzo alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer, per approdare poi sabato 10 marzo alle 21 al TsE di via Quintino Sella nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari nel cartellone de “Il Terzo Occhio” (la nuova Stagione di Teatro Contemporaneo organizzata dal CeDAC in collaborazione con il Teatro del Segno) e infine domenica 11 marzo alle 21 al Teatro Civico di Alghero per un intrigante viaggio nelle atmosfere del primo Novecento fra l’elaborazione della teoria dei quanti e la nascita della fisica moderna.

Una storia avvincente come un romanzo, ricostruita attraverso documenti, testimonianze, fotografie e cronache dell’epoca che mostrano la vivacità del dibattito intorno ai segreti della materia, tra ipotesi contrastanti e modelli matematici capaci di descrivere fenomeni complessi come il comportamento e le reazioni delle particelle nella dimensione atomica e subatomica, tra folgoranti intuizioni e ardue dimostrazioni e confutazioni, nell’atmosfera vivace e mondana dei Congressi Solvay e delle riunioni – che Albert Einstein chiamava “witches’ Sabbath” (il riposo delle streghe) – che vedevano a confronto alcune delle menti più brillanti del XX secolo.

Gabriella Greison descrive la temperie culturale e il rapido susseguirsi di scoperte che superano i paradigmi della fisica classica e contribuiscono alla creazione della futura meccanica quantistica prendendo spunto da un’immagine emblematica: la foto che ritrae un gruppo di scienziati, ventinove in tutto, per la maggior parte fisici, diciassette dei quali avevano già ricevuto o avrebbero ottenuto nei decenni successivi il Premio Nobel. La giornalista e scrittrice, che ha dedicato a questa straordinaria avventura intellettuale anche un libro, “L’incredibile cena dei fisici quantistici” (Salani editore) mette l’accento sul lato umano e sulle note differenze caratteriali che contraddistinguono alcune delle massime personalità scientifiche, celebrità ammirate e rispettate dal grande pubblico, impegnate in amabili conversazioni e accese discussioni sulle sottili interazioni fra materia e energia.

Un sapere così all’avanguardia da potersi fondare più sul ragionamento che sulle verifiche empiriche, mentre l’effettiva misurazione sarebbe stata possibile solo molto più tardi attraverso apparecchiature sofisticate e tecnologie evolute, ma capace di indagare sull’infinitamente piccolo e di dare spiegazioni ai misteri del cosmo. “1927 – Monologo Quantistico” mostra l’esistenza di una comunità scientifica internazionale, in cui i singoli studiosi mettono alla prova le teorie apparentemente più bizzarre sottoponendole al vaglio dei propri colleghi, e ciascuno nel portare avanti le proprie ipotesi e le proprie ricerche può avvalersi di suggerimenti e apporti preziosi, in una comune corsa verso il progresso con la visione forse utopistica di un mondo migliore.

Riflettori puntati su Gabriella Greison, giornalista e scrittrice, laureata in fisica nucleare, autrice e conduttrice di programmi radiofonici come “42 – la scienza in cerca di domande” e “L’insostenibile leggerezza di Effenberg” (da cui è tratto l’omonimo saggio) su Radio Popolare, inviata di Caterpillar (RadioDue), poi a Radio DeeJay e Sky Sport, collaboratrice de Il Manifesto, della Gazzetta dello Sport, Linea bianca, GQ, e Traveller, Vanity Fair e Il Fatto Quotidiano. Autrice di libri e spettacoli, ha firmato con Giancarlo Giannini l’autobiografia dell’attore “Sono ancora un bambino (ma nessuno può sgridarmi)”, Premio Cesare Pavese 2015, e porta in scena, oltre a “1927 – Monologo Quantistico”, il monologo “Due donne ai raggi X” ispirato a Marie Curie e Hedy Lamarr. Dopo “Colpo di sole” su RadioDue, ha condotto “Pillole di fisica” per RaiNews24 e nel 2017 ha pubblicato il libro “Sei donne che hanno cambiato il mondo”. Impegnata su più fronti – dallo sport alla divulgazione scientifica – ha dato vita al sito GreisonAnatomy.com (liberamente ispirato a Grey’s Anatomy) per tenere aggiornati sulle sue molteplici attività i numerosi fans che la seguono in tutta Italia.

Nel suo “1927 – Monologo Quantistico” riecheggiano le voci di grandi scienziati – da Niels Bohr, artefice della cosiddetta interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica, a Wolfang Pauli, ideatore del principio di esclusione, a Werner Heisenberg, cui si deve il principio di indeterminazione e allo stesso Albert Einstein, padre della teoria della relatività – “fotografati” in occasione di un congresso, intenti a discutere le leggi della natura e a definire i confini della moderna fisica quantistica in illuminanti e a tratti sorprendenti conversazioni – tra fantasia e realtà.

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