Sant’Anna Arresi, quintessenza del jazz. Spettacoli da brivido tra piazza e mare

Piazza del Nuraghe riserva sempre delle grandi sorprese e il festival di Sant’Anna Arresi, “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, si dimostra capace di generar sempre nuovi stupori. Dopo la prima serata che ha messo in mostra una manifestazione in forma smagliante, gli spettacoli proseguono a ritmo travolgente tra la stupenda spiaggia di Porto Pino, la piazza e – da stasera venerdì 3 settembre – la pineta Candiani.

Giacomo Casti, scelto come presentatore delle serate, esce dal ruolo di semplice presenza scenica per apportare un contributo artistico come si addice ad un autore del suo calibro, dissertando sul concetto di confine, di limite invalicabile, di frontiere artificiali, costruite e spesso simbolo di conflitto. Per questo, ricorda, è necessario seguire l’esempio di Basilio Sulis e del suo festival, a cui dedica la poesia di Konstantinos Kavafis “Itaca”, in piena sintonia col fil rouge di quest’edizione.

Dopo lo strabiliante spettacolo di Paolo Angeli accompagnato dalla voce grave di Omar Bandinu, seguiti da “The Crossing” di Enzo Favata, la terza serata è stata contrassegnata da un continuum che ha visto sul palco il duo Drake-Mirra, presenti anche nella formazione del compositore egiziano Maurice Louca e il suo “Elephantine”.

Pasquale Mirra – riconosciuto tra i migliori vibrafonisti contemporanei e i cui brani, incisi insieme al suo gruppo Mop Mop, sono stati selezionati anche da Woody Allen per il film “To Rome with Love”- si esibisce in una performance con il batterista Drake, insieme al quale ha avviato un sodalizio lungo dodici anni. A novembre, a Roma, avevano già dedicato un concerto proprio a Sulis, da poco scomparso, ripetendo il loro tributo all’uomo che “si incatenava al Nuraghe di Sant’Anna Arresi per protestare contro i tagli alla cultura”, come lo ha ricordato la sera prima Paolo Angeli.

Nei ricordi di ognuno, questa figura complessa si trasforma in leggenda, lasciando trasparire un’anima affabile e al contempo tenacissima. Anche Hamid Drake, che da diciotto anni non perde occasione di tornare in questa perla del Sulcis, gli dedica un canto toccante.

Drake e Mirra si esibiscono in un fantastico spettacolo di sole percussioni, in un’improvvisazione in cui si nota subito l’intesa ormai consolidata. Il vibrafono di Mirra entra ed esce dagli stilemi associati a questo strumento, da cui ci si attende una prevedibile ricercatezza, fine e rasserenante. Dal sound più minimal si produce in movimenti quasi primitivi, caotici che trovano una quadra da vero free jazz abbinati alla batteria di Drake, lasciando immaginare un’orchestra al posto di due soli strumenti.

Nella seconda parte, Maurice Louca e il suo ensemble presenta la sua terza fatica ‘The Elephantine’. Acclamato disco del 2019, il lavoro di Louca, inizialmente prodotto con dodici musicisti, è il risultato di numerose influenze che vanno da Sun Ra a Don Cherry – pionieri di un certo tipo di sperimentazione e conosciuti per le loro “esperienze cosmiche” riproposte in maniera del tutto nuova da Louca – sino alla musica tradizionale nordafricana e mediorientale.

Sul palco, accompagnato dalla sua chitarra elettrica e nove elementi -tre in meno rispetto a quella originale: quattro fiati, due batterie, un contrabbasso, un vibrafono; il compositore e conductor egiziano, non ci fa rimpiangere gli assenti (nemmeno l’oud che pure rievoca la matrice della musica orientale).

I musicisti soddisfano adeguatamente l’ambizione grandiosa di questo progetto, restituendo agli ascoltatori un’esperienza di studio, viaggio, osservazione e attento ascolto. È un’operazione certosina senza vocazione di emulazione, quanto piuttosto di esercizio virtuoso che reinventa, rende attuale, divulga e fonde i tratti più rappresentativi della world music in dialogo col jazz. Il festival sarà in piazza del Nuraghe anche stasera con Sound Glance e David Murray “Brave New World” trio.

Alida Berti

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share