Il ritorno di Salmo tra rap, elettronica e drum ‘n bass: già in vetta alle classifiche

Da Olbia a Milano, dal rap improvvisato tra amici alle vette delle classifiche musicali: non ha neanche trent’anni e migliaia di suoi estimatori fanno anche sei ore di fila per avere un autografo o scattare una foto insieme. Da postare su facebook nelle decine di pagine a lui dedicate, ovviamente. Ecco a voi il signor Salmo, fenomeno musicale degli ultimi anni, artista sardo che in pochi anni dalle periferie del paese è approdato sui palchi (e sul mercato) di tutta Italia e non solo.

L’ultimo successo è “Midnite”, terzo album in studio (anticipato dal singolo-videoclip “Russel Crowe”) dopo “The island chainsaw massacre” del 2011 e “Death Usb” di un anno fa: prenotabile on line dal 26 marzo, il 2 aprile nel giorno della sua uscita ufficiale ha subito raggiunto il primo posto della classifica di iTunes scalzando dalla vetta Depeche Mode e superando i vari Marco Mengoni, Modà, Daft Punk, persino Franco Califano fresco di ristampa.

Tredici tracce esplosive tra rap, elettronica, drum’n’bass e dubstep con beat pesanti e atmosfere ossessive per un cd realizzato nella versione basic e in quella deluxe. Quest’ultima, a un prezzo di cinquanta euro, è corredata dal merchandising ufficiale disegnato, insieme alla grafica del disco, dall’artista cagliaritano Francesco Liori, mentre la foto di copertina è di Mirko DeAngelis della Machete Production.

Tra qualche giorno Salmo, nato e cresciuto a Olbia e oggi approdato a Milano, darà inizio a un intenso tour per tutto il paese, con partenza il 24 aprile da Piacenza, insieme ai fedelissimi della sua crew Slait, Nitro, El Raton ed Enigma; nel frattempo si dedica ai suoi fans che sta incontrando nelle principali città italiane. Lo abbiamo intervistato ieri in un centro commerciale cagliaritano, mentre circa ottocento ragazzi aspettavano pazienti in fila per farsi autografare il cd “Midnite” appena acquistato.

Dalla Sardegna a Milano: com’è cambiata oggi la tua vita?

Beh è cambiata radicalmente, da Olbia mi sono trasferito a Milano dove ritmi e abitudini sono completamente diversi rispetto a quando vivevo in Sardegna. Prima, mentre suonavo e scrivevo, avevo bisogno di fare un altro lavoro per mantenermi, oggi ho la possibilità di vivere grazie alla mia musica, passo quindi molto del mio tempo nella produzione musicale.

I tuoi concerti sono sempre sold out, il tuo ultimo disco è al primo posto dei più venduti su Itunes. Quando hai iniziato ti aspettavi un successo simile?

No, per niente! Mi sono impegnato e ho lavorato parecchio, ma non immaginavo che sarei arrivato a questo.

Paranoia, insonnia, rabbia sono tra gli argomenti di cui parla la tua musica. E’ davvero tutto così nero?

Per me la musica è uno sfogo dove riverso ogni energia, è normale che parli anche di questi aspetti. Inoltre il mio carattere è tendenzialmente negativo, quindi nel momento creativo questi sentimenti trovano spazio nei testi.

Come consideri il resto della scena hip hop italiana?

Il rap in Italia sta crescendo parecchio e questo non può che essere per me positivo, dato che più competizione porta a migliorare la qualità della musica. Seguo molto la scena e ci sono tanti artisti validissimi.

Hai un rapporto molto stretto con i tuoi fans, ma c’è chi critica tutto questo esporsi sostenendo che autografi e fotografie ben poco hanno a che fare con l’arte.

Non sono per nulla d’accordo, oggi il modo di promuovere i dischi è completamente cambiato rispetto a prima, anzi credo che gli instore, cioè gli incontri con i fans in un negozio o in un centro commerciale, siano un ottimo sistema per avvicinare il pubblico al mercato musicale. Quando partecipo a questi eventi il fatto di vedere i ragazzi che fanno la fila per incontrarmi mi riempie di soddisfazione e mi ricompensa dei tanti sacrifici che ho fatto.

Francesca Mulas

(immagine scattata da Stefano Obinu a Cagliari durante il live di Salmo alla Tattoo Convention 2011)

 

 

 

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