Premio Dessì, proseguono gli incontri: sul palco Gherardo Colombo e Bosso

Giornata densa di appuntamenti, domani (giovedì 23 settembre) a Villacidro, alla settimana culturale del trentaseiesimo Premio letterario ‘Giuseppe Dessì’, in corso nel centro del Medio Campidano fino a domenica. Si comincia alle 10 al Mulino Cadoni, dove i TikToker Raissa, alias Raissa Russi (classe 1996, nata a Moncalieri e cresciuta a Torino), e Momo, ovvero Mohamed Ismail Bayed (classe 1993, nato a Casablanca e cresciuto a Torino), incontrano gli studenti di Villacidro. Dalla primavera del 2020 i due condividono sul web la loro quotidianità di coppia mista, disinnescando con garbo intelligente e tanta ironia i pregiudizi e l’ostilità che incontrano. Dai TiKTok alla narrazione scritta: a Villacidro, Raissa e Momo presentano il loro libro ‘Di mondi diversi e anime affini’ (DeaPlaneta).

Alle 10.30, nell’Aula magna del Liceo, per gli studenti dell’istituto scolastico, spazio all’esperto di promozione e formazione nel settore dell’impresa Alessandro Cacciato, già ospite del Dessì il giorno prima con il saggio ‘La Sindrome del Gattopardo’ (“La cultura dell’innovazione nell’era post lockdown”). Nel tardo pomeriggio, al Mulino Cadoni, due ospiti d’eccezione del Premio Dessì. Alle 18, reduce dal ‘Rigoletto: la notte della maledizione’, lo spettacolo-concerto che l’ha visto protagonista a Villacidro la sera prima, Marco Baliani si racconta al pubblico, intervistato dall’attore Giacomo Casti.

A seguire, alle 19, il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci, intervista Gherardo Colombo sulla scorta dell’ultimo saggio dell’ex magistrato, ‘Anche per giocare servono le regole’, prima uscita della nuova collana di Chiarelettere Ri-creazioni. A cominciare dalla sua lunga esperienza come uomo di legge e dopo anni dedicati a incontrare migliaia di studenti in tutta Italia, in queste pagine Colombo racconta la grande avventura della Costituzione: il contesto storico in cui è nata, le resistenze e le abitudini alla sopraffazione e alla diseguaglianza che ha dovuto abbattere, il principio che la anima (la dignità di ogni persona), segnando una svolta storica epocale; e, ancora, come funziona e perché è stata scritta, chi sono gli uomini e le donne che sono riusciti nell’impresa dopo un lungo lavoro di mediazione, affinché gli scempi della storia non si ripetessero più.

Chiusura di serata alle 21.30 a Casa Dessì con Fabrizio Bosso alla tromba e Luciano Biondini alla fisarmonica nel concerto Face to face, faccia a faccia tra richiami all’estetica del jazz, libera improvvisazione e influenze mediterranee. Il poliedrico trombettista piemontese incontra il tocco maturo e misurato del fisarmonicista di Spoleto in un dialogo fatto di reciproco ascolto e profonda empatia. La forza e il pathos dei rispettivi temperamenti musicali qualificano un progetto di grande fattura; un dialogo tra pari, in cui non emerge una leadership, ma un interplay sempre funzionale all’espressione compiuta del discorso musicale.

[Nella foto Lucio Biondini e Fabrizio Bosso]

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