‘Pi Amuri, ballata di fiori innamorati’: contro tutte le mafie il canto delle donne

Storie di donne che si ribellano. A una sopraffazione. Alla violenza. Al potere mafioso. Storie di omertà e di piccola criminalità organizzata. Storie di coraggio. Questa sera, negli spazi di via San Lucifero, a Cagliari, TeatrExma (nato dalla collaborazione tra Teatro dallarmadio e Consorzio Camù) porta in scena Pi amuri, ballata per fiori innamorati. Storie di donne contro le mafie, una produzione firmata dalla Compagnia del Bivacco di Milano, vincitrice della borsa teatrale Anna Pancirolli 2016.

Lo spettacolo, che vuole dare spazio ad alcune voci di donne che hanno vissuto e vivono realmente queste storie di sopraffazione, è realizzato e scritto da tre giovani attrici (Lucia Nicolai, Benedetta Marigliano, Eleonora Iregna) che, senza l’aiuto di un regista né di uno sceneggiatore, si muovono sulla scena completamente vestite di nero, cantando, danzando e dando voce a chi, in realtà, grazie alla forza con cui ha vissuto, non muore davvero mai. Così Nando Della Chiesa scriveva due anni fa sul suo blog a proposito dello spettacolo subito sold-out al suo debutto milanese: “Un lavoro dedicato a figure di donne in lotta contro la mafia per amore. Aprono le due giovanissime cognate, ribelli della Partanna ultimi anni Ottanta, Rita Atria e Piera Aiello, mentre sullo sfondo compare Paolo Borsellino, allora procuratore capo a Marsala; poi è la volta di Saveria Antiochia, l’anziana madre di Roberto Antiochia, il poliziotto che fece da scorta volontaria all’amico commissario Ninni Cassarà, per finire sfigurato dai kalashnikov insieme con lui; e infine la grande storia che ha coinvolto Milano, Lea Garofalo con la figlia Denise. Uno spettacolo originale, che scoppia di energia, irriverente, anche inaspettatamente comico data la materia, ma sempre teso, commovente”. Ecco dunque chi sono – e chi sono state – le protagoniste di questo spettacolo che, attraverso la metafora dolcissima e commovente dei fiori, l’espediente del gioco e della musica rap, è riuscito con delicatezza a raccontare le ferite profonde della mafia.

LE STORIE DELLE PROTAGONISTE

Piera Aiello, moglie di Nicola Atria. Sceglie di collaborare con Paolo Borsellino, credendo insieme a lui che il profumo più buono sia quello della libertà. Per amore della figlia ha scelto di vivere nascosta ma libera, rinunciando alla sua identità.

Saveria Antiochia, madre del poliziotto Roberto Antiochia, ucciso a Palermo da sicari di Cosa Nostra insieme a Ninni Cassarà nel 1985. Per amore della verità ha fatto della sua vita un canto per tenere vivo il ricordo di Roberto, incontrando i ragazzi e parlando loro di giustizia e legalità.

Lea Garofalo compagna di Carlo Cosco e sorella di Floriano Garofalo, boss di Petilia Policastro. È testimone di giustizia, vittima, a Milano, della ’Ndrangheta. Nonostante le difficoltà, ha scelto di collaborare con la giustizia per amore della figlia Denise Cosco che ha avuto la forza e il coraggio di testimoniare nel processo contro il padre, accusato dell’omicidio di Lea. È stata sostenuta nella sua azione da ragazzi e ragazze liceali e universitari di Milano.

(Considerato il numero dei posti disponibili è consigliabile la prenotazione ai numeri 3397102534 / 3405332685 o scrivendo su promoteatroarmadio@gmail.com)

Donatella Percivale

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