‘Nuraghes’ il corto sardo con il rapper Salmo su Paramount Channel

Le leggende dell’età del bronzo e una stella del rap nostrano si incontrano in ‘Nuraghes S’Arena’, cortometraggio diretto da Mauro Aragoni e interpretato da Salmo in onda domenica 19 marzo su Paramount Channel (canale 27) in seconda serata, e di nuovo su VH1 (canale 67) lunedì 20 alle 22.50. Prodotto con un budget di soli 7mila euro e girato in tre giorni tra i boschi e le alture di Seui in Barbagia, il film prende le mosse dalla civiltà nuragica per raccontare la storia di Arduè, guerriero che decide di vendicare la figlia partecipando a un torneo nel quale si troverà a sfidare l’assassino. Accanto al protagonista Salmo, alla sua prima prova d’attore, compaiono Ally McClelland, stunt director per film come ‘Valhalla Rising’ di Nicolas Winding Refn che ha coreografato anche le lotte di ‘Nuraghes’, e Michael Segal: i tre si muovono in un universo fantasy popolato da streghe e giganti, tra maschere di S’Urtzu e castelli nuragici, reso credibile dagli effetti speciali di Alessandro Fele e dagli accurati costumi di Andrea Loddo e Pier S.J..

“Mi sono preso le mie soddisfazioni con la musica, ora voglio non tanto provare un’altra via quanto arricchire il mio bagaglio culturale”, ha raccontato Salmo all’ANSA a margine dell’anteprima di ‘Nuraghes’, mercoledì sera a Milano. Con la sua Lebonsky Agency il rapper ha finanziato la produzione del corto, ma l’investimento non è solo economico: “Se trovassimo qualcuno disposto a darci una mano per farlo diventare una serie, io andrei fino in fondo con questo progetto: dopotutto, gli americani hanno raccontato tutte le leggende del mondo, manca la civiltà nuragica, che è un libro aperto in cui trovare e inventare storie”. Nonostante l’interesse vivo nella recitazione, Salmo è pronto a tornare in tour e andare oltre confine: tra marzo e aprile si esibirà a Madrid, Barcellona, Parigi, Dublino, Londra, Berlino, Bruxelles, Amsterdam e Salonicco. “Non è la prima volta in Europa per me: avevo già suonato fuori dall’Italia con le vecchie band, spesso dormendo sul furgone o sul palco dove ci eravamo esibiti. Ora girare con le mie canzoni e tornare in questo modo in città come Londra, dove avevo fatto la fame, è una bella rivincita”.

Federico Pucci (Ansa)

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