Musica folk con anima jazz: gli Elva Lutza chiudono l’AnimaNera Mediterranea 2013

Gli Elva Lutza hanno chiuso ieri sera la stagione 2013 del Festival AnimaNera Mediterranea di Nuoro. Per quello che propone il gruppo oggi, si può dire che la scelta sia stata giusta. Il concerto di ieri al Teatro Eliseo li vedeva, infatti, affrontare insieme alla cantante catalana Ester Formosa, figlia del poeta Feliu Formosa, un repertorio (in buona parte contenuto nel Cd ‘Elva Lutza’) che idealmente abbraccia una vasta area del Mediterrano. Gli Elva Lutza – tradotto: l’Erba delle Fate – è una formazione sarda che si è consolidata in seguito alla vincita del Premio Andrea Parodi del 2011. Ieri sera hanno offerto canti e composizioni popolari in parte originali e in parte rivisitati.

Dal 2011 la formazione (voce, tromba, chitarra) ha prodotto un cd, tante partecipazioni nei principali festival sardi, nazionali e non solo. Un tour che non termina insieme alla consapevolezza di aver trovato la formula vincente per veicolare la loro particolare proposta. Musica del Mediterraneo, ma non sono. Musica folk con anima Jazz. Musica che raccoglie le note entro un bacino geografico vasto. Ritmi e colori della danza celtica, preghiera di lamento degli ebrei iberici, o la doina rumena. È musica del mediterraneo. In una commistione di idee e suoni evidentemente prodotta da un luogo di scambi. In questo raccordo musicale dei popoli, si raccoglie attraverso suoni di ieri e di oggi, lo scopo vero, intimo del canto e della musica. Musica come consolazione dell’anima, lenitrice delle fatiche, musica come preghiera, dolore, lamento. Supportata dalla ritmica ricca ed armonica della chitarra di Gianluca Dessì, il canto di Nico Casu, attraverso le traduzioni in lingua sarda, dà un alto spessore alla lingua sassarese, per diventare canto dei popoli.

Esiste un binomio inscindibile, sembrano dire gli Elva Lutza, per la musica dei popoli: un’unione capace di passare dai colori medievali fino alla musica sarda. Da quella balcanica, alla spagnola, forse più là, fino alle radici della Bossa Nova. La presenza sul palco di Ester Formosa (voce brillante e precisa) dà allo spettacolo quella teatralità ed equilibrio necessari per lo show live. Il bilanciamento è da ricercarsi nell’ordine dei brani. Dove la voce femminile e quella maschile, unite alle melodie della tromba, si confondono coi suoni essenziali delle corde, emessi da una sapiente chitarra. Il risultato è una ricca commistione di suggestioni. Eppure è musica sussurrata, la musica del mondo, la ‘world music’. Di cui gli Elva Lutza, oggi in Sardegna, rappresentano sicuramente una fortunata sintesi.

Davide Fara

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