Le illustrazioni in nero di Daniele Serra: ‘Ecco i miei lavori con King e Lansdale’

Il posto giusto di Jebidiah Mercer è quello dove si nasconde il male. È lui stesso a sostenerlo mentre sta per entrare in un hotel circondato dalla polvere e da edifici decadenti in una strada di una cittadina fantasma nel profondo Texas. L’uomo è un predicatore, un messaggero di Dio, e ha scelto di fermarsi in quel posto perché intorno ha trovato delle tracce sul terreno: impronte di esseri non umani ma neanche propriamente animali. “Era stato scelto per essere il vendicatore di Dio contro il male e non poteva restituire il lavoro”, pensa, e sì che avrebbe voluto: il suo rapporto col “datore di lavoro” non è del tutto pacifico. E poi anche perché il male assume le forme spaventose di creature terrificanti e di figure spettrali, sovrannaturali: a Jedibiah spetta il compito di dar loro la caccia. Si tratta dello spunto di un racconto dello scrittore texano Joe Lansdale, celebre in tutto il mondo per le sue storie a cavallo tra horror, pulp e noir all’interno di ambientazioni sudiste fortemente connotate: tra i suoi lavori più noti c’è la fortunatissima serie di Hap e Leonard, dalla quale è nata anche una serie tv distribuita in Italia su Amazon Prime. Il racconto, intitolato The Gentlemen’s Hotel, diventerà una graphic novel grazie alla collaborazione con Daniele Serra, artista cagliaritano che ormai ha un curriculum di tutto rispetto nel campo del fumetto e soprattutto dell’illustrazione, con lavori realizzati principalmente in America e in Inghilterra. Il volume uscirà per Sergio Bonelli e rappresenta la prima collaborazione di Serra con la casa editrice di Dylan Dog, Tex e Nathan Never . “Non avrei mai pensato di lavorare con loro – ammette l’illustratore – anche perché sono molto distante dai loro canoni stilistici. Ma sono nato leggendo i loro fumetti: Dylan Dog mi ha cambiato la vita e il fumettista Nicola Mari è un po’ il mio maestro spirituale. Le aspettative sono alte: vediamo cosa uscirà fuori”.

Serra, classe 1977, è un artista che si è fatto un nome nel campo dell’illustrazione e del fumetto horror, fantasy e weird. I suoi lavori sono usciti per case editrici del calibro della Dc Comics e della Image (tanto per rimanere in ambito fumettistico) e nel 2012 ha vinto i prestigiosi British Fantasy Award nella categoria Best artist. Negli ultimi due anni si è tolto parecchie soddisfazioni. Una è stata quella di aver realizzato le illustrazioni del libro celebrativo per i trent’anni di Tommyknockers, romanzo horror fantascientifico di Stephen King: la casa editrice inglese Ps Publishing ha pubblicato tre volumi dedicati all’opera contenenti le illustrazioni di Serra, “Lavori che hanno interpretato in modo emozionale e non didascalico i contenuti del romanzo”. Ma non è il solo collegamento tra Serra e il re dell’horror. Nel 2016 ha collaborato a Cell, film di Tod Williams basato sul romanzo di King, che è anche co-autore della sceneggiatura. Il protagonista, interpretato da John Cusack, è un disegnatore di fumetti che riesce a scampare a un misterioso segnale che penetra nelle menti degli esseri umani, trasformandoli in assassini. Con l’aiuto di altri superstiti – tra cui un personaggio interpretato da Samuel Lee Jackson – cerca di sopravvivere in un mondo ostile. A Serra la produzione ha chiesto di realizzare le tavole a fumetti del protagonista, che vengono mostrate durante il film. “Samuel Lee Jackson è uno dei miei attori preferiti e vederlo mentre guarda i miei disegni è stato molto bello, una soddisfazione enorme – dice Serra -. Anche essere coinvolto in alcune produzioni di King è stato importante: verso di lui conservo ancora lo sguardo del fan”.

Cell con John Cusack. Appesa alla parete una tavola di Daniele Serra

Tornando alla collaborazione con Lansdale, il western horror uscirà nel 2020 e in queste settimane Serra ha lavorato alla definizione dei personaggi. L’annuncio dell’uscita è stato dato a Lucca Comics, con la presentazione della prima illustrazione dell’opera (che mostra Jebidiah e la coprotagonista, Mary). “Bonelli sta già lavorando con Lansdale per la serie Deadwood Dick, tratta dalle sue storie”, racconta Serra. “Volevano produrre anche una sua graphic novel e stavano cercando un disegnatore adatto. Lansdale ha consigliato loro di guardare i miei lavori. Inizialmente erano preoccupati perché hanno visto soprattutto il mio taglio più illustrato, che è molto diverso dallo stile Bonelli. Gli ho proposto i miei lavori più fumettistici e gli son piaciuti. Così la collaborazione è potuta nascere”. Lo stile di Serra in effetti è inconfondibile: ha un tratto molto scuro, cupo, coi contorni indefiniti, che richiama il lavoro di illustratori pittorici come George Pratt (Batman), Dave McKean (Sandman) o Kent Williams (Wolverine). Quelle di Serra sono immagini enigmatiche, perturbanti e “strane” che danno forma a immaginari onirici a volte ai confini con l’incubo. Basta dare uno sguardo alle tavole di un altro lavoro che ha realizzato con Lansdale, la graphic novel Fidati è amore (uscita nel 2015 per Edizioni Bd): i colori a volte sembrano sgorgare dal nero dominante delle tavole e riescono, con poche pennellate, a rendere bene il senso di angoscia, perversione e violenza del racconto. Una storia di amore e di morte resa ancora più straniante dalla scelta di associare al racconto alcune frasi di una canzone natalizia, scritta da una cantante folk texana che tra l’altro è la figlia di Lansdale.

La prima illustrazione del nuovo lavoro con Lansdale in uscita per Bonelli

“Sono completamente autodidatta e questo ha influito molto sulla mia crescita, un po’ lenta”, racconta Serra ragionando sul suo stile. “Ho dovuto scoprire tutto da solo e questo mi ha consentito di avere pochi vincoli, di essere più libero e di sviluppare uno stile emotivo e istintivo. Non so mai quello che sarà il risultato finale, lascio molto spazio al momento, a come reagisce il pennello sulla tavola”. Serra si definisce un artigiano e non un artista e si sente principalmente un illustratore, anche se ormai il suo catalogo di lavori nel campo dell’arte sequenziale inizia a essere importante: nel 2012 è uscito Carne (Guanda), in collaborazione con lo scrittore nuorese Marcello Fois, e nel corso del 2020 uscirà un altro suo lavoro, in questo caso per Mondadori. “L’illustrazione ti consente di dire una cosa immediatamente, con una singola immagine d’impatto. Il fumetto ha uno storytelling, un passaggio di vignette da cui emerge il racconto di una storia. Approcciarmi a esso continua a farmi un po’ di paura”. Sul suo essere artista, sui traguardi raggiunti e sulla strada ancora da fare, Serra è molto netto: “Penso di poter crescere ancora: sono uno che dopo tre mesi odia visceralmente quello che ha fatto. Il mio lavoro è sempre in equilibrio tra insoddisfazione e voglia di migliorare. Quando disegno sento una tensione emotiva molto forte. Anche per questo l’immaginario dei miei lavori è così cupo”.

Andrea Tramonte

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