La musica come parodia della realtà, l’appello dei Nemos: “Spegnete la tv”

Gente che parla e non dice nulla, gente che non sa e se ne sta zitta. Chi sa non dice, chi dice non sa, chi scherza ogniqualvolta apre la bocca, chi dice bugie e mai la verità. Consigli dappertutto che mai ascolterò. No, non accenderla. No, non accenderla che mi metto a urlare come un vento di maestrale. No, non accenderla. No, non accenderla sento la mia testa sul punto di scoppiare”.

Sono le parole, ripetute come un mantra, di ‘Istutachela‘ (spegnila), la nuova canzona e sopratutto il nuovo video dei Nemos, (Nur ethnic music original Sardinia). L’appello che la band – Massimo Loriga, Daniele QQ Cuccu, Massimo Perra, Paolo Cocco e Giovanni Scano, – vuole lanciare con ‘Istutachela’ è rivolto a tutte le persone ormai ipnotizzate dalla televisione.

Spegni la Tv, appunto, che ha invaso le vite e le case, giorno e notte. Il video, realizzato dal regista Francesco Deplano, vede come protagonisti i membri del gruppo e in particolare Massimo Loriga, perseguitato da un uomo che al posto della testa ha un televisore. Un personaggio che può ricordare le visioni di Cronemberg nel film Videodrome o le idee del fumetto Video Max di Graziano Origa. In questo caso non si tratta di incubi tecnologici e nemmeno di cattivi da combattere, ma di una presenza costante nella vita dei protagonisti. Così ‘Mr Tv’ compare mentre il protagonista sceglie i prodotti in un supermercato, oppure al ristorante quando la comitiva di amici chiede al cameriere di spegnere la televisione, in una libreria mentre il protagonista acquista libri e fumetti, e addirittura a letto, come presenza costante tra marito e moglie.

Il video e la canzone servono a denunciare quanto la televisione accesa isoli e allo stesso tempo accentui la mancanza di dialogo tra individui, tra familiari, tra amici. E allora i Nemos chiedono di spegnerla; lo stesso protagonista ormai diventato ‘Mr Tv’ preme il pulsante del telecomando e spegne la televisione. Una parodia estremizzata della realtà, quella ricercata dai Nemos con ‘Istutachela’, cantata rigorosamente in limba con un inconfondibile rock-folk acustico. “Le nuove composizioni sono spesso ispirate al medioevo o alla musica tradizionale francese – scrivono i Nemos nella biografia -. Non potevano mancare canti e balli sardi tradizionali, puntualmente rivisitati con originali arrangiamenti al fine di renderli accessibili ad un pubblico più vasto. Nei Nemos confluiscono anche le esperienze passate delle formazioni di cui hanno fatto parte i componenti: Kenze neke, Tzoku, Kna, Argia e Piero Marras, giusto per citarne alcuni”.

“Non sono un amante della televisione, anche se non è tutto da buttare: ci sono dei momenti positivi e delle funzioni didattiche importanti, nelle giuste proporzioni va bene – ha evidenziato Massimo Loriga -.  Mi andava di fare questo video, simpatico e paradossale, una forma di gioco: quando le cose si odiano o le metti da parte, poi riemergono come ombre e continui a pensarci. Non credo che sia necessario combatterle, ma creare alternative. Solo in questo modo si può avviare una forma di rivoluzione anche culturale”.

Ma.Sc.

GUARDA IL VIDEO DI ISTUTACHELA

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