In un film inedito i 30 anni d’Autonomia. E c’è pure la firma di Sergio Atzeni

Un piccolo miracolo è stato realizzato dalla Società Umanitaria-Cineteca Sarda di Cagliari con il restauro del documentario “Autonomia trentanni” di Guido Costa, girato nel 1978 per il trentesimo anniversario dell’Autonomia della Sardegna e mai proiettato in pubblico. Questo documento, così importante storicamente, sarà proposto durante il convegno che si terrà il prossimo 5 dicembre a Cagliari, al Cineteatro “Nanni Loy” (ore 10): Sardegna: sguardi e passaggi dell’autonomia speciale. All’evento, subito dopo la proiezione del film introdotto dal direttore della Cineteca Sarda Antonello Zanda, seguiranno gli interventi dei professori di Storia all’Università di Cagliari Luca Lecis e Gianluca Scroccu, dell’ex Presidente della Regione Pietrino Soddu, del sociologo Salvatore Cubeddu, mentre il regista Guido Costa (allora direttore dell’Ufficio Stampa della Regione) sarà ricordato dal figlio Davide.

Il ritrovamento e la firma di Atzeni. “Autonomia trentanni” è stato ritrovato quasi casualmente, mentre Davide Costa con gli operatori della Cineteca Sarda, esaminavano il patrimonio filmico lasciato dal padre. Una scatola senza dati, in realtà , conteneva il documentario “scomparso”, inedito, che si pensava fosse andato perduto. Rimane ancora un mistero il perché tale pellicola non sia stata mai proiettata. Altro elemento interessante è come il film, oltre che da Costa, sia firmato da Silvano Reina, Manlio Brigaglia e, sorprendentemente, da Sergio Atzeni. Infatti, fino ad ora, non si aveva conoscenza di questa collaborazione da parte dello scrittore de Il figlio di Bakunin. Accanto al ritrovamento della pellicola, poi, si è dovuto lavorare al restauro.

 

Il recupero. Le condizioni in cui versava la pellicola erano veramente precarie, caratterizzate dalla sindrome acetica, dalla perdita del colore, dalla polvere, dai graffi. Lo staff della Cineteca Sarda che si occupa con macchine e software d’avanguardia, al restauro delle pellicole, per cinque mesi ha lavorato sul film. In particolare, Luca Portas e Cristina Secci si sono occupati di un restauro digitalizzato delicato, dove bisognava equilibrare le immagini d’archivio (la maggior parte provenienti dalla INCOM) utilizzate da Costa, con le riprese girate nel 1978, riguardanti interviste, ma pure paesaggi e situazioni lavorative nell’isola. Il risultato è eccellente e, se questo ribadisce la competitività e la professionalità del laboratorio di restauro della nostra Cineteca, altrettanto fondamentale è riappropriarsi di un pezzo di storia della Sardegna, che si teovava in un momento particolare, tra il tentativo di venire fuori dalla crisi economica dei primi anni settanta e le speranze per costruire finalmente una Regione, che lasciasse al passato sofferenze e emarginazioni, proiettandosi verso un futuro migliore. Da sottolineare come le interviste realizzate da Costa all’allora presidente della Regione Andrea Raggio, a Sebastiano Dessena, a Efisio Corrias, ai sindacalisti Giannetto Lai e Villio Atzori, a Pietrino Soddu, siano non dei meri panegirici politici, ma tentino di ricostruire la vicenda complessa dell’autonomia regionale tra le luci e le ombre del piano di Rinascita, del progetto di industrializzazione e le risposte e le contestazioni del popolo sardo. In questo senso, il restauro e la proiezione del documentario di Guido Costa, nel convegno del 5 dicembre, sembrano essere un adeguato commento ai 70 anni dell’Autonomia, che si stanno celebrando, senza retorica e senza stereotipi.

Elisabetta Randaccio

 

LE FOTO: ‘Autonomia trent’anni’: le immagini simbolo del film

 

 

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