Il virus non ferma il Festival dei Tacchi: tra gli ospiti Ovadia, Pennacchi e Paiella

Senza incontro tra attori e pubblico non c’è teatro, senza lo spettatore non c’è teatro. Così il desiderio di ritornare a fare teatro ha convinto la compagnia Cada Die a non rinunciare a portare sul palco di Jerzu i grandi nomi della scena contemporanea nella ventunesima edizione del Festival dei Tacchi. “Il virus ci ha mandato la lettera di sfratto dai nostri palcoscenici, ma noi torniamo, dobbiamo tornare. Il nostro è un dovere, un obbligo morale”, spiega il direttore artistico Giancarlo Biffi che ha presentato la manifestazione assieme, tra gli altri, a Carlo Lai, sindaco di Jerzu, e Marcello Usala, presidente della Cantina Sociale di Jerzu.

Dal 5 al 9 agosto, saranno gli scenari naturalistici dell’Ogliastra a fare da cornice all’intenso calendario del Festival, con il Comune di Jerzu  e la Cantina sociale Antichi Poderi in prima fila per sostenere e scommettere sulla cultura in un momento molto complicato per le amministrazioni locali messe a dura prova dai tagli ai finanziamenti e dall’improvvisa e inaspettata mannaia del Covid-19.

In cartellone tredici spettacoli, con tre anteprime nazionali, e nel frattempo la compagnia sta definendo i dettagli organizzativi secondo le direttive del Governo per la messa in scena degli spettacoli dal vivo, per assicurare a pubblico, lavoratori e artisti la massima sicurezza dal punto di vista sanitario. Tra gli ospiti nomi del calibro di Moni Ovadia, Andrea Pennacchi, “il pojana di Propaganda live”, Giuseppe Cederna, Max Paiella che in Kolonia Paradise, anteprima nazionale, rivolge il suo sguardo tragicomico sull’ esperienza della colonia estiva.

E ancora, un singolare e imperdibile appuntamento è quello con Metamorfosi di forme mutate del Teatro del Lemming, liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, Luca Radaelli, Pierpaolo Piludu, con l’ anteprima nazionale di “Pesticidio”, Alessandro Lay che per il centenario ripropone “Riva Luigi ’69 ’70 – Il Cagliari al dì dello scudetto”, Giancarlo Biffi in “Gufo Rosmarino cuore di nonna”, nona avventura della saga dell’intrepido gufetto. Spazio ai “Cuori di panna smontata, giovani allievi attori del Cada die diretti da Mauro Mou con l’ anteprima di “Sporchi di polvere”. A Maria Lai è dedicato “La capretta di Maria”, scritto e diretto da Rita Atzeri della compagnia Il Crogiuolo.

“Jerzu crede da vent’anni nella straordinaria bellezza del teatro. Nell’emozione unica che trasmette uno spettacolo dal vivo, tanto più nello scenario meraviglioso di Antichi Poderi – ha sottolineato il primo cittadino ogliastrino -. Non ha smesso di crederci quest’anno, non smetterà mai. Perché Jerzu è cultura enologica, è cultura tout curt ma è indiscutibilmente, anche, oramai da vent’anni,cultura del teatro. È il Festival del teatro. È il Festival dei Tacchi”.

 

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