IL VIDEO. A Sanremo un pezzo di Sardegna: il clip di Hunt girato a Sassari

Contenitore nazional popolare, il Festival di Sanremo ha sempre cercato di abbracciare tutte le regioni italiane, nessuna esclusa. Anche in questa edizione la Sardegna è in prima fila con Valerio Scanu e Mahmood. Se il primo ormai è un veterano della kermesse con tanto di vittoria nel 2010, il secondo è al suo debutto eccellente tra le “Nuove proposte” dopo aver superato le selezioni di Area Sanremo lo scorso anno. In comune hanno la partecipazione a un talent: Scanu ad “Amici” di Maria De Filippi, Mahmood a “X-factor”, dove era nella squadra di Simona Ventura. Ma non finisce qui. Perché c’è una piccola sorpresa. Basta andare a vedere il videoclip di “Wake up” di Rocco Hunt, anche in lui in gara, per rendersi conto che la Sardegna è presente anche qui. A fare da sfondo alla storia è il centro storico di Sassari con piazza Santa Caterina e i giardini di Monserrato.

IL VIDEO

La regia, così come la sceneggiatura e l’editing, sono curati da Alberto Salvucci, regista sassarese (nella foto) che aveva già lavorato con Hunt in precedenza per i video “Vene e vvà” e “Tutto resta”. Anche in questo caso le location erano sarde, tra la costa della Nurra e lo stagno di Platamona. Non è la prima volta che il nord dell’isola diventa scenario per video musicali di artisti affermati, giusto per citare i più recenti basta ricordare Baby K – sì la cantante della hit “Roma-Bangkok” – con “Chiudi gli occhi e salto”, girato nell’ex mercato civico di Sassari, o Ensi in versione super eroe per “Juggernaut” tra le aree industriali dismesse di Porto Torres, Clementino con “Fumo”, e andando leggermente indietro con gli anni ecco Mondo Marcio con “Senza cuore”, che aveva vinto gli Mtv hip hop awards e Salmo con “Yoko Ono”. Tutti curati sempre da Alberto Salvucci che è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primo piano proprio in questo genere di produzioni e vuole continuare a farle nella propria terra: “Hollywood è la mia Sardegna. – sottolinea – Una volta arrivati qui, tutte le persone con cui ho lavorato hanno scoperto paesaggi che non avevano mai visto. Sassari e il territorio intorno hanno tante potenzialità, non siamo secondi a nessuno”.

In “Wake up”, Rocco Hunt ironizza sull’Italia, vista come nazione incapace di trovare soluzioni ai propri problemi e, allo stesso tempo, è incapace di dare una svolta netta alla propria situazione. La rivoluzione, citata in un cartello all’inizio della clip è solo una blanda indicazione, perché la rabbia e la frustrazione delle varie anime del Paese – la politica, i manager, i laureati senza sbocchi e i lavoratori precari – esplodono solo con la violenza vacua e senza senso. Ci si azzuffa tra un pausa e l’altra, per poi finire tutti a tavola tra “tarallucci e vino” sotto l’altare di una tv in cui si trasmette una partita di calcio, unico vero dio pagano di una nazione ancora in cerca di una sua salvezza. Oppure ci si nasconde dietro uno schermo di un computer: “Tutti dietro le tastiere, e mo’ chi a fa’ a rivoluzione”.

La Sardegna nella lunga storia della kermesse sanremese ha iniziato a farsi notare solo in tempi recenti. Leggendario rimase l’exploit dei Tazenda con Pierangelo Bertoli e “Spunta la luna dal monte” che nel 1991 fece tremare il palco dell’Ariston con uno degli applausi più lunghi mai tributati ad un artista in gara. L’anno successivo ci risalirono con “Pitzinnos in sa gherra”, scritta insieme a Fabrizio De Andrè. Poi arrivarono le vittorie di Marco Carta per “La forza mia” nel 2009 e l’anno successivo Valerio Scanu con “Per tutte le volte che”. Ultima a partecipare in ordine di tempo allo show è stata Bianca Atzei nel 2015 con “Il solo al mondo”.

Francesco Bellu

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