IL RITRATTO. Mahmood, voce sardo-egiziana: dai talent fino a Sanremo

“La mia canzone parla del riuscire a raggiungere un obiettivo: non bisogna mai smettere di lottare per realizzare i propri sogni”. Sogni che ieri sera sul palco dell’Ariston sono diventati finalmente reali per Alessandro Mahmood che ha portato in gara il brano “Dimentica” nella categoria “Sanremo giovani”, riuscendo a conquistarsi un posto per la finale con il 67 per cento dei voti. Ventitré anni, una passione per la musica sin da quando era un ragazzino, poi coltivata negli anni tra studi di chitarra, canto e pianoforte, l’aiuto nel bar di famiglia a Milano e tanta gavetta.

Insomma, uno tosto, d’altronde una parte delle sue radici sono sarde; sua madre Anna è di Orosei, mentre l’altra metà sono egiziane. Un melting pot veramente mediterraneo, così come particolare è il timbro della sua voce, in cui si mescolano corpose tonalità blues che la canzone melodica e ispirata all’elettronica un po’ ambient ha messo ben in evidenza sin dalle prime note. Come molti altri cantanti, anche Mahmood si è esibito portando con sé, nella tasca sinistra, i nastri arcobaleno a sostegno delle unioni civili

Le prime esperienze arrivano tre anni fa quando partecipa al coro Glik, ma il vero scossone si chiama X-Factor nel 2012. Nel talent show di Sky arriva durante la seconda puntata nel team di Simona Ventura, per poi venire eliminato la successiva. Una esperienza veloce che però gli permette di mettersi in gioco in maniera decisa e soprattutto lo fa conoscere ad un pubblico molto più ampio. Cosa che gli da maggiore consapevolezza e maturità. Apre perciò un canale Youtube dove propone cover e pezzi inediti. È il suo lasciapassare per la kermesse canora più famosa d’Italia, perché gli si apre la possibilità di arrivare ad Area Sanremo, lo “spin off” musicale dal quale verranno scelti i concorrenti in gara per il festival vero e proprio. Mahmood riesce a guadagnarsi il suo “posto al sole” e viene ammesso nella categoria “Giovani”.

 

“Dimentica” è un brano autobiografico, scritto durante gli spostamenti in metropolitana ed è un po’ il suo modo di vedere le cose e il mondo, tra desideri da inseguire e realizzare, senza che questo significhi cedere ai condizionamenti esterni. Parole che hanno fatto centro tra il pubblico che con un ampio margine di preferenze gli ha permesso ora di poter tentare una sfida ancora più difficile e che quasi non sembra vera: provare a vincere. D’altronde, basta fare un giro sui social network per notare come i suoi fan si moltiplichino ora dopo ora: in primis a Orosei dove lo hanno visto crescere tra un’estate e l’altra. D’altronde il paese della Baronia è la sua seconda casa.

Francesco Bellu

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