Transistor, si chiude con Catalano, D’Agostino e il sound di “Stregoni”

Cala il sipario sulla terza edizione di Transistor – nuove generazioni e.mo.ti.con (memoria emotiva), il festival dedicato alle giovani generazioni ideato e organizzato, sotto la direzione artistica di Mauro Mou, da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e per il 2018 con “I libri aiutano a leggere il mondo”, la manifestazione letteraria promossa dall’associazione Malik. Quattro giorni fitti di incontri, spettacoli, concerti, installazioni, laboratori, inseriti nel cartellone di 10 Nodi – i festival d’autunno a Cagliari, con un focus specifico sulla memoria delle emozioni, che domani, domenica 4 novembre, giungono all’approdo e si chiudono nel porto di casa, al Teatro La Vetreria di Pirri.

Si comincia alle 18, con Un diario di 14 miliardi di anni, a cura di I.D.e.A.S – Incontri di Divulgazione e Astrofisica in Sardegna, con Riccardo Murgia, dottorando in Astrofisica a Trieste, e Matteo Tuveri, dottorando in Fisica Teorica all’Università di Cagliari, tra i fondatori di IDeAS.“Quando il nostro universo era ancora un bebè, era estremamente più piccolo, caldo e denso rispetto ad oggi”, spiegano. “Il compito dei cosmologi è di ripercorrere le tappe della sua evoluzione, scrivendo una sorta ‘diario cosmico’: la cronaca di un viaggio affascinante e misterioso, cominciato quasi 14 miliardi di anni fa. Proveremo a raccontarvelo”.

A seguire, Antonio Catalano (nella foto), artista artigiano e poeta, porta in scena il suo Mi arrendo alle fragole: accompagnato da un vecchio giradischi e da qualche vecchio vinile di canzoni popolari d’amore, in un’atmosfera intima e sognante, un personaggio racconta le proprie fragilità, i propri dubbi, i propri sogni e, attraverso di essi, ci fa guardare il mondo. Lo spettacolo è una raccolta di poesie, “discorsi inutili, narrazioni, piccoli riti, gesti, sussurri, balbettii, come un piccolo archivio dei sentimenti, come segni dell’animo che partono dal cielo e arrivano sulla madre terra attraversandoci il cuore. La via del cuore, la via che ci pone a riguardare il mondo con gli occhi della meraviglia”, scrive l’autore.

Tra i vari appuntamenti, Carovana Smi proporrà poi L’eredità della memoria, con Ornella D’Agostino. Meraviglia e spaesamento nell’incontrare la vita degli altri: l’esperienza di Carovana con i suoi diari di viaggio, luoghi di incontro, discussione e condivisione di idee per vivere una cittadinanza multiculturale. La serata si conclude con Stregoni di Johnny Mox and Above the Tree, un progetto sulla musica e le migrazioni (associazione Here I Stay / Cada Die Teatro/Associazione Malik). Quanto sappiamo delle storie e della musica che i migranti portano nelle nostre città? Stregoni è un tentativo di comprendere, attraverso il linguaggio del suono, ciò che accade all’interno e all’esterno dei confini dell’Europa, che vive un momento di profonda crisi politica. Johnny Mox e Above The Tree prendono la musica che i rifugiati e richiedenti asilo ascoltano e hanno sul proprio smartphone per creare loop in tempo reale, frammenti sonori su cui costruire composizioni originali. I telefoni cellulari sono lo strumento narrativo principale nel progetto Stregoni e in questi viaggi nomadi digitali, dove la musica è il punto di partenza del progetto: electro-tribalismo, hip hop, psichedelia, afro e gospel si fondono con la musica che suona attraverso le cuffie dei migranti respinti. L’obiettivo finale di Stregoni è quello di camminare sulle orme dei migranti, da Lampedusa a Malmoe, in un lungo viaggio verso nord durante le riprese di un documentario. Lo sguardo è su un’Europa diversa, non sull’Europa che chiude i suoi confini e che finora non è stata in grado di sviluppare una forte risposta politica a una crisi umanitaria globale.

Prevista anche una coda finale del festival, fatta di due appendici: lunedì 5 novembre, al Teatro La Vetreria, a partire dalle 16, si terrà Stregoni band show case, un laboratorio musicale multiculturale diretto da Johnny Mox, Above the Tree, Jobe Baboucarr ed Emme Godspower; fra l’11 e il 16 dicembre, per Transistor incontra “La città che viaggia – Festa della Creatività”, nell’ambito della rassegna di Carovana SMI, Cada Die Teatro e Carovana presenteranno la performance Is Animeddas Urban party, ideata e diretta da Mauro Mou, parole di Emanuele Cioglia, con I Cuori di Panna Smontata.

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