Festival Love Sharing, a Cagliari dieci giorni di teatro non violento

Dal 28 ottobre al 10 novembre ritorna a Cagliari per  la sua seconda edizione del festival Love Sharing: teatro, musica favole, giocoleria, clowneria, workshop, incontri, per dialogare e riflettere sul tema del conflitto e per promuovere la cultura della nonviolenza. Tra i nomi in cartellone Moni Ovadia, L’Armeria dei Briganti, Senio Dattena con Asmed, le compagnie teatrali Anfiteatro Sud, I Barbariciridicoli, Ultimo Teatro Produzioni Incivili, Theandric, Teatro delle bambole, Teatro del Sottosuolo, La Botte e il Cilindro.
Come si può lavorare per avviare concretamente un processo verso la nonviolenza e la pace? Attraverso la predisposizione alla flessibilità, all’umorismo, al coinvolgimento, alla sensibilità, all’ascolto attivo. Abbandonare allora quei confini (culturali e simbolici), linee o figure astratte che rappresentiamo nella nostra mente, e che sono sempre più motivo di separazione, conflitti, rivendicazioni territoriali, odio e intolleranza, distruzione e delitti atroci, e provare a cambiare il nostro punto di vista, per vedere il nostro punto di vista.
Attraverso l’arte, il teatro, si può promuovere un approccio nonviolento alla soluzione dei conflitti. Teatro come spazio scenico (anche la strada può esserlo) in cui esplorare il nostro mondo senza dare per scontati i contesti di quel mondo. Non fine a se stesso, ma come una possibilità di salvezza dove lasciarsi attraversare da una esperienza che nutra le nostre vite, non solo nel breve istante in cui si produce. E che ci aiuti a comprendere quelle degli altri e di altri mondi possibili. Ricerca di nuovi linguaggi artistici, teatro come strumento di ricerca della verità, di dialogo e di riflessione per un approccio pacifista alla mediazione, promozione di una società interculturale e di
una rete di collaborazione che coinvolga associazioni e gruppi operanti a livello politico e sociale.
Sono solo alcuni dei punti fondamentali che delineano la visione d’insieme di Love Sharing, il festival organizzato dalla compagnia Theandric-Teatro NonViolento, con la direzione artistica di Maria Virginia Siriu, da quindici anni animatrice in Sardegna della cultura della Non Violenza.  Dal 28 ottobre al 10 novembre tante novità per questa seconda edizione che attraverso l’interazione dei diversi linguaggi declinerà il tema del conflitto in alcune delle sue tante sfaccettature fra spettacoli di teatro per bambini e adulti, musica, fiabe, viaggi poetici clowneschi, giocoleria, numeri acrobatici, incontri, workshop, conferenze, interviste sul territorio, attività per le
scuole.
Una festa di dieci giornate per tutti, adulti, giovani e piccoli, in cui condividere il desiderio di pace fra i popoli, abbattere i luoghi comuni, raccontare la differenza e la sofferenza, il dramma e la gioia della vita.
In arrivo: Moni Ovadia, L’Armeria dei Briganti, Asmed, le compagnie teatrali Anfiteatro Sud (Tortolì),
I Barbariciridicoli (Ottana), Ultimo Teatro Produzioni Incivili (Pistoia) con lo spettacolo tratto dalle
testimonianze dell’attivista ucciso a Gaza Vittorio Arrigoni, Theandric (Selargius), Teatro delle
bambole (Bari), Teatro del Sottosuolo (Carbonia), La Botte e il Cilindro (SS).
Teatro centrale degli spettacoli sarà quest’anno il Piccolo Auditorium di Cagliari, mentre all‘Exme in via Goretti a Pirri si terranno i workshop e gli incontri. Un cartellone di quattordici appuntamenti (con una media di due, tre, al giorno) dal pomeriggio alla sera (e qualche matinèe).

Come sempre ogni serata sarà aperta da un rappresentante delle associazioni culturali coinvolte, che presenterà la propria realtà in pochi minuti per consentire al pubblico di esplorare il punto di vista della cultura non violenta sulla realtà contemporanea. Tra le associazioni: Movimento Nonviolento, Exmé-Domus de Luna, Urban Center Cagliari, Donne al Traguardo, Donna Ceteris, Centro Donna CGIL, Se Non Ora Quando, TDM 2000, Save the Children, Banca Etica, FPJ.
PROGRAMMA
Venerdì 28 ottobre sarà il risultato del laboratorio di teatrodanza diretto da Senio G.B. Dattena “Viaggianti” ad anticipare l’apertura ufficiale, a Cagliari in p.zza Costituzione alle ore 17.00. Non uno spettacolo, ma “…una necessaria follia, un’incursione (urbana) della fantasia, un racconto muto nel caos”. I viaggianti sono personaggi che vagano nelle vie della città apparentemente senza una meta. Con la partecipazione dell’ASMED-Balletto di Sardegna, in collaborazione con gli studenti dell’Istituto per i Servizi Sociali S. Pertini di Cagliari per la realizzazione dei costumi. Un laboratorio aperto a danzatori, attori, e a tutti coloro che abbiano consapevolezza del proprio corpo e “vogliano donarsi e donare un’emozione”.
Mercoledì 2 novembre l’inaugurazione alle 19.30 al Piccolo Auditorium, con i saluti dell’organizzazione e delle associazioni coinvolte, e un piccolo rinfresco di apertura. Alle 21.00 l’atteso arrivo di Moni Ovadia, attore, regista, musicista, scrittore, tra i più prestigiosi e popolari uomini di cultura della scena italiana. Provocatorio, appassionato, unico nel suo genere in Italia e in Europa con il suo teatro musicale ispirato alla cultura yiddish, da sempre promotore e sostenitore della difesa dei diritti e della pace, di valori quali dignità, giustizia e libertà, giunge al festival Love Sharing con un recital-incontro inedito, scritto appositamente per questa occasione, dal titolo “La nonviolenza e la pace”.
Giovedì 3 novembre sempre al Piccolo Auditorium il primo matinèe alle 10.30 con “La storia di Azur e Asmar” della compagnia Theandric. Roberto Pusceddu e Andrea Petrillo sono i protagonisti di una storia avventurosa in una Maghreb medievale per educare i bambini alla cultura della nonviolenza e trattare con delicatezza il tema della discriminazione. Attraverso filastrocche e indovinelli, la storia di due amici-nemici (uno biondo con gli occhi blu, cristiano, e l’altro bruno con gli occhi scuri, musulmano), cresciuti dalla stessa madre (e nutrice) condurrà i piccoli spettatori (e non solo) in un bel viaggio ricco di pericoli e meraviglie. Alle 21.00 la grande festa in musica degli istrionici L’Armeria dei Briganti. Sette musicisti e un repertorio “originale” travolgente, e divertente. Swing, canzone d’autore, rivisitazioni di vecchi (e splendidi) brani della musica italiana e di alcuni autori della “chanson française” come Sanseverino e Jamait Vian. Sul palco di Love Sharing arrivano con Filippo Martinez, autore-regista, scrittore, pittore, “tragediografo”. Il giorno del suo 50° compleanno, quindici anni fa ha proclamato la sua morte “indidascalica” rinunciando alle consuetudini che gli facevano perdere tempo. Oggi insegna Regalità Individuale all’Università di Aristan della quale è anche Rettore. Nel 2007 l’incontro con L’Armeria non era un caso: “Ciclopi siamesi” è la definizione plastica di ciò che avverrà sul palco.

Venerdì 4 novembre replica al Piccolo Auditorium nel matinèe (ore 10.30) di “La storia di Azur e Asmar”. Alle 17.00 “Cenerentolo” della compagnia Anfiteatro Sud per spiegare ai bambini la tragedia dell’immigrazione. Una piccola fiaba in cui il protagonista è un ragazzo in fuga dalla guerra che finirà con il trovare rifugio nella stalla di una strega (cattiva, naturalmente). In scena Serafino Puncioni e Marcella Pellerano, testo e regia di Susanna Mameli. Alle 20.00 “Marcella, o dell’uccisione dell’anima” della compagnia Barbariciridicoli. Una pièce
teatrale in cui si affronta il tema violenza domestica e di una donna vittima della brutalità del marito (in una Sardegna attuale) e la propria difficoltà a intraprendere un percorso verso l’emancipazione e la libertà. Di Valentina Loche e Tino Belloni; interprete Valentina Loche; regia di Tino Belloni. Segue l’incontro “NonViolenza Femminile Plurale” che affronterà il tema della violenza di genere ponendo l’accento soprattutto sull’aspetto del potere e del dominio che sottende spesso questi comportamenti. La violenza contro le donne è trasversale, perpetrata da uomini diversi tra loro per età, istruzione e status; sono azioni ripetute nel tempo attraverso cui gli
uomini cercano di dominare e sottomettere le donne. Per questa ragione la violenza non riguarda coloro che la subiscono, ma tutta la società, e l’educazione dei nostri giovani deve essere il punto di partenza per costruire una società libera e rispettosa del prossimo. Saranno presenti le associazioni coinvolte, il giudice Mario Altieri e la sociologa Ester Cois.
Sabato 5 novembre al Piccolo Auditorium replica alle 17.00 di “La storia di Azur e Asmar” di Theandric. Alle 21.00 la compagnia Ultimo Teatro Produzioni Incivili in “Restiamo umani”, un progetto teatrale tratto dalle testimonianze di Vittorio Arrigoni, attivista e giornalista italiano impegnato nella militanza a favore dei diritti dei palestinesi, scomparso e ucciso cinque anni fa a seguito di un rapimento nella striscia di Gaza. I due interpreti Luca Privitera e Elena Ferretti (attivisti/attori/autori) portano avanti quell'”impresa impossibile” avviata da Arrigoni: coinvolgere e sensibilizzare l’opinione pubblica e le persone. Descrivono, con l’ausilio del video, le atrocità commesse nel conflitto tra lo Stato di Israele e il Popolo Palestinese, ma anche le speranze e la
capacità di sopportazione, della resistenza e dell’amore di un popolo oppresso da quella che loro stessi definiscono “La Guerra delle Guerre”. Parole imbrattate di sangue, di fosforo bianco, di schegge esplosive, di barriere, di volti segnati dalla sofferenza, di mani distrutte dall’odio. Il teatro che si assume la responsabilità mantenendo viva la memoria e il senso civico della vita. Testi di Vittorio Arrigoni, Mhamoud Darwish, Elena Ferretti, Luca Privitera. Diretto, interpretato e musicato da Luca Privitera e Elena Ferretti. La compagnia teatrale toscana Produzioni Incivili dal 1999 sperimenta le varie forme della messa in scena attraverso la denuncia, l’impegno civile, le
campagne di sensibilizzazione popolare.
Domenica 6 novembre al Piccolo Auditorium arriva alle 17.00 la compagnia sassarese La Botte e il Cilindro con lo spettacolo dedicato ai più piccoli “Fantasia orientale”. Una nuova versione della fiaba di Carlo Gozzi, autore di “Turandot”, la cui storia ha richiami nel mito di Edipo e della Sfinge.  Una principessa figlia del re di Pechino, bellissima, intelligente e crudele. Per rimandare all’infinito le nozze accetta di sposarsi solo con il pretendente che sia in grado di risolvere tre enigmi da lei inventati. Chi fallisce avrà la testa mozzata. L’amore di un principe sconosciuto (e la sua acuta intelligenza) vincerà sulla crudeltà della principessa. Una storia intrigante tra le silhoulettes del teatro delle ombre, attori, maschere e pupazzi, che coinvolgerà i bambini nella dimensione
dinamica del teatro e sulla forza dell’amore. Con Nadia Imperio, Luisella Conti, Consuelo Pittalis,

Alle 20.00 “Se Cadere Imprigionare Amo”, una ricostruzione romanzata del Teatro delle Bambole di un fatto realmente accaduto qualche anno fa in Italia: un giovane adolescente viene sodomizzato dai suoi “amici” e compagni di gioco con l’ausilio di un tubo ad aria compressa, provocando danni irreversibili all’apparato digerente. Alla denuncia dei genitori della vittima, i parenti del carnefice reagiranno violentemente. Attraverso la messa in scena della vita famigliare di questi personaggi si cerca di trovare risposte possibili ad un’azione di tale crudeltà. In scena Silvia Cuccovillo, Federico Gobbi, Domenico Piscopo. Regia di Andrea Cramarossa.
Giovedì 10 novembre il festival si strasferisce all’Exmè di Pirri. Alle 16.00 il Teatro del Sottosuolo
arriva nel piazzale di via Goretti con lo spettacolo “Hop! Hop! Hoplà!”. Il duo di clown “I Nipoti di
Bernardone” si confronta con la semplicità, tra stupore e magia. Giostre di fuoco, numeri acrobatici,
poesia, e tante risate.
Segue l’incontro “Comunità e innovazione sociale” sul tema della nonviolenza e della pace. I luoghi comuni da sfatare riguardano anche e soprattutto la parola pace. Quale pace per la nonviolenza? La nonviolenza è ricerca della verità. E’ una scelta estrema che nasce da una profonda consapevolezza di vita. E’ un punto di vista rivoluzionario che cambia la visione della realtà. Abbatte barriere concettuali talmente radicate nella nostra cultura da essere considerate universali.

Nei giorni 7, 8 e 9 novembre al Centro Arti Contemporanee, in via Goretti sempre a Pirri, Virginia Siriu e Theandric terranno un workshop per tutte le età sul teatro e la cultura della nonviolenza.
Un biglietto per LOVE SHARING – Regala uno spettacolo!
Importante novità di quest’anno è la campagna “Un biglietto per LOVE SHARING”, un esempio di innovazione sociale applicata alla fruizione dello spettacolo. Perché il costo del biglietto non diventi un motivo di esclusione, chi vuole può acquistare uno o più biglietti per gli spettacoli, o un abbonamento, da lasciare a disposizione di chi non può permettersi quell’investimento in cultura.

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