Dromos, il gigante del jazz è da brividi: Gregory Porter incanta Oristano

Annunciato, osannato, pluripremiato. E lui, Gregory Porter, il gigante del jazz, regala un’ora e mezzo di brividi nel piazzale della cattedrale a Oristano per la diciannovesima edizione di Dromos, anticipata lunedì da mostre ed eventi culturali.

Porter sale sul palco illuminato di fucsia qualche minuto prima delle 22. Il suo quartet è già lì: Tivon Pennicott al sassofono tenore, Chip Crawford al pianoforte, Ondrej Pivec all’organo hammond, Jahmal Nichols al basso e Emanuel Harrold alla batteria.

Il jazzista californiano di Sacramento, classe ’71, dal 2004 cittadino di New York, passa leggero sui suoi successi che lo scorso gennaio gli sono valsi il secondo Grammy Award della vita grazie all’album “Take me to the alley“, considerato il miglior lavoro jazz vocale dell’anno. Un percorso cominciato nel 2010 quando Porter pubblica Water. Due anni dopo arriva “Be Good”. Nel 2013 “Liquid Spirit“, premiato con un Grammy ed entrato nella top ten della classifica britannica. Nel 2015 il singolo “Holding on”, poi inserito nel quarto album “Caracal”.

Porter ripercorre tutta la strada della sua carriera indossando il solito passamontagna con cappello che è vezzo e tratto distintivo insieme. Alla fine di ogni brano, un sorso d’acqua, come se volesse dare anche al pubblico il tempo di riprendersi da quella voce baritonale, calda e profonda insieme. Il jazz contaminato di soul e blues. Nel piazzale della Cattedrale si applaude e si prende fiato. Porter e il quartet hanno il potere di regalare la pace in una serata afosa, dove il jazz non è solo virtuosismo, ma anche canzone da imparare a memoria mentre si fonde con la black music più raffinata.

Prima di Poter è salito sul palco Alessandro Melis con l’appuntamento “Epistolario delle evasioni“. Una raccolta di scritti che quest’anno hanno come filo rosso “le prigioni”. Melis, per tre minuti – questo è il tempo del sipario letterario di Dromos -, ha ricordato le lettere di Arthur Koestler, ungherese naturalizzato inglese, un combattente della guerra civile spagnola dalla parte della Repubblica. Per sei mesi fu un prigioniero di guerra, poi graziato dalla pena di morte.

Dromoso continua oggi a Cabras, con il concerto di Daymé Arocena. Il 3 agosto, a Villa Verde, Huun-Huur-Tu. Il 4 a Barratili San Pietro, Richard Bona e Mandekan Cubano. Il calendario va avanti sino al 15. Per tutte le info, www.dromofestival.it. La segreteria di Dromos risponde al numero di telefono 0783 31 04 90 e all’indirizzo di posta elettronica dromos@dromosfestival.it.

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