Download card, la risposta dei cagliaritani Wallcrush alla crisi dell’industria discografica

Nell’era digitale degli mp3 e della crisi internazionale dell’industria discografica, le band cercano un modo per sopravvivere. C’è chi usa il proprio sito internet permettendo ai fans di scaricare il proprio lavoro gratis o tramite un’offerta libera (come gli esperimenti, riusciti peraltro, dei Radiohead) oppure c’è chi tenta di battere altre strade, in qualche modo innovative.

È il caso dei cagliaritani Wallcrush (Marco Porrà, chitarra e voce; Marco Costa, batteria; Davide Pisanu, chitarra e cori; Andrea Tronci, basso e cori) che ripropongono il loro ultimo album “The Simple Way” con nuovi contenuti e in un nuovo e particolare formato: le download card, ovvero delle carte plastificate con un codice personale che se digitato in un apposito spazio web permetterà di scaricare contenuti, in questo caso l’album. Ci spiega il meccanismo e la genesi di questa riedizione Marco Porrà, frontman della band.

“Old Regrets” è un pezzo tratto dal precedente disco. Come mai avete deciso di riproporlo per lanciare la riedizione di “The Simple Way”?

Marco Porrà: Trattandosi di una riedizione, abbiamo deciso di puntare su un pezzo che non avesse le caratteristiche tipiche da “singolo”. Volevamo sia proporci in una veste “non consueta” per i nuovi supporter che riproporci in veste semi-inedita per chi già avesse sentito qualcosa di nostro in passato.

In questa riedizione ci saranno delle bonus track. Rispetto al passato cosa dovremo aspettarci? E che passi in avanti ci saranno in vista del prossimo disco?

Le bonus track sono delle tracce inedite che sarebbero dovute finire sia in “The Simple Way”, sia nel nuovo disco. Nel complesso la riedizione è un regalo speciale per chi ci segue. Nel nuovo disco invece ci saranno enormi cambiamenti! Stiamo incidendo proprio in questi giorni. Ci saranno parecchie novità che non snatureranno la nostra vena punk rock ma non voglio svelare troppo.

La novità in questo caso è che state sperimentando un nuovo modo di sentire la musica. Cosa sono le download card, come le avete scoperte?

Abbiamo visto che qualche gruppo americano ha usato questo sistema, inoltre ci sembra un modo più pratico, attuale, immediato, di far giungere la nostra musica ovunque, senza perdere la componente grafica e il contatto fisico col disco, che secondo noi contribuisce enormemente a conferire valore artistico alla musica.

Qual è il vostro obiettivo nell’utilizzo di questo particolare sistema?

wallcrushEssendo una riedizione volevamo promuovere l’album in una maniera speciale e per molti nuova, infatti “The Simple Way” uscira’ anche in versione deluxe e tutte le versioni avranno un prezzo bomba sempre per agevolare l’acquisto del formato fisico. In questo modo sicuramente si arriva più facilmente alle persone. Che i dischi non si vendano più non è una novità e quindi che si debba puntare sulla musica da scaricare da internet ormai è una cosa ovvia. Ecco perche’ con le download card speriamo di suscitare interesse verso chi scarica musica da iTunes e i vari store online ma anche in chi non riesce a fare a meno del formato fisico, in questo caso in versione tascabile.

Vi ponete a metà tra l’utilizzo del cd fisico e l’ascolto in mp3 della musica. Voi che tipo di ascoltatori siete? E come vi relazionate a questa novità?

Se come band stiamo cercando di stare al passo coi tempi, come ascoltatori siamo decisamente antiquati. Tutti e quattro siamo fan della copia fisica e ognuno di noi ha le sue montagne di dischi. Certo compriamo da internet ma in misura molto minore. Credo di parlare a nome di tutti quando dico che in realtà non siamo particolarmente interessati ad “adeguarci ai tempi”. Purtroppo (o per fortuna) però saremo sicuramente costretti a farlo quanto prima, tanto più che i dischi come il nostro non li trovi facilmente, non essendoci più negozi specializzati ma solo centri commerciali dove la musica di nicchia non passa.

I Sikitikis hanno deciso di rendere fruibile gratis il loro ultimo disco poiché ogni click sarebbe significato un concerto in più. Anche per voi è la stessa cosa? Pensate che la musica possa essere rilasciata gratis in modo da riguadagnare un ritorno economico tramite i concerti?

È un discorso un po’ complicato. Apprezzo la scelta dei Sikitikis, ma bisogna considerare che loro hanno potuto permetterselo perché già detentori di una certa visibilità. Noi non possiamo ancora permetterci di regalare musica per riuscire a suonare in una regione come la Sardegna dove le band poco conosciute non fanno molta strada. Infatti stiamo lavorando anche da questo punto di vista, in modo da farci conoscere non solo in Sardegna, ma un po’ in tutta Italia e puntando molto anche all’estero. Inoltre, personalmente sono per dare un valore al lavoro che si fa. Per questo motivo, per ora, trovo sia più giusto vendere i dischi. Al giorno d’oggi regalare musica è diventata una prassi, ma sono più incline a regalare un video di un pezzo o un EP o lo streaming limitato: tutti strumenti ottimi per farsi conoscere e sui quali stiamo lavorando. Quando si parla di dischi interi però beh lì è un’altra questione.

Simone Spada

(immagine Vanessa Zan Photolab)

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