Ognuno nella vita ha il suo concerto. Il suo momento di gloria. Il suo spettacolo. È quell’attimo inebriante di celebrità che Francesco Piras ha voluto raccontare firmando la regia del corto “Il nostro concerto“, ufficialmente candidato alla cinquina dei David di Donatello, categoria cortometraggi 2019. Una notizia che riempie di orgoglio e che mette gambe al cinema isolano, da oggi impegnato anche al Festival del cinema di Berlino per presentare il progetto legato alla cinematografia isolana e intitolato Lùgere, Sardinian Landscapes.
Per Francesco Piras, 31 anni, cagliaritano (nella foto, un suo primo piano tratto dal profilo Facebook), già direttore della fotografia sul set con Paolo Zucca e in passato autore del docufilm Rai “Trenta piedi sotto il mare“, non si trattava di un risultato scontato: quest’anno i membri dell’Accademia del Cinema hanno dovuto scegliere tra 326 cortometraggi. Una prima selezione ne ha individuati 72, infine, ieri mattina, gli ultimi cinque. A contendersi la statuetta assieme a Piras, ci saranno Alessandro Di Gregorio con “Frontiera“, Lilian Sassanelli con “Im Bären”, Marco Scotuzzi e Andrea Brusa con “Magic Alps” e Mohamed Hossameldin con “Yousef“.
Scritto assieme a Roberta Aloisio, il corto racconta la storia di Antonio (l’attore Giorgio Biolchini alla sua prima esperienza), un anziano ed eccentrico pensionato che vive tutto solo in un appartamento nel centro storico di Cagliari. Inguaribile nostalgico dei classici della canzone italiana, Antonio trascorre gran parte del suo tempo connesso alle chat-room musicali dove si esibisce cantando pezzi strappacuore. Nella scena finale, l’interpretazione del famoso classico “Il nostro concerto”, cantato da Umberto Bindi che ha ispirato proprio il lavoro di Piras. Le riprese, che si sono svolte tra Cagliari e Berlino, si sono concluse la scorsa estate. Tra gli attori, i volti dello scrittore Giacomo Casti e dell’attrice di teatro Lea Gramsdorff.
Donatella Percivale
