‘Da quassù’, l’omaggio a San Sperate: prima centro contadino poi paese Museo

Da piccolo centro contadino a Paese Museo famoso in tutto il mondo. La straordinaria storia della rinascita di San Sperate ispira un evocativo albo illustrato dal messaggio universale. Perché l’arte, la ricerca della bellezza e il coraggio di osare possono cambiare le sorti del luogo in cui si vive e abbattere ogni barriera. Le parole dell’autrice sarda Cristina Caboni, figlia del Paese Museo, accompagnano il lettore in un viaggio tra le preziose illustrazioni dell’esordiente Flavia Cuddemi, vincitrice del premio SansperArte Paese Museo, a cui hanno partecipato più di cento artisti provenienti da ogni angolo del mondo.

Un libro dal registro artistico e la forte connotazione internazionale, con testo in tre lingue: italiano, sardo e inglese. Sarà disponibile in libreria dal 25 marzo. La trama: è primavera e una luce abbagliante rischiara l’atmosfera. Stormi di rondini piroettano nel cielo, dirette verso destinazioni lontane. Due di loro si fermano a osservare il paesaggio dall’alto: è pieno di strade e case colorate, affreschi sui muri, statue di terra e di pietra, fiori ovunque e parole scritte in tante lingue. È un luogo profumato e accogliente, con una storia speciale. Una storia che parla di rinascita, creatività, visione comune, spirito di collaborazione. Una storia che risale a molto tempo fa, quando un gruppo di amici ha deciso di rendere unico e bello il proprio paese. Una delle rondinelle conosce la felice serie di circostanze che ha reso quello spicchio di Sardegna unico e particolare, mutandone il nome e il destino. E ne tramanda la memoria all’altra: muri bianchi che diventano muri colorati, giovani e anziani riuniti a pitturare, disegnare, progettare sculture di terra e pietra, comporre melodie e poesie.

Cristina Caboni, autrice affermata di romanzi pubblicati con successo dall’editore Garzanti, qui al suo primo albo illustrato, ha attinto alle sue memorie familiari per portare ai bambini e ai lettori di ogni età un messaggio universale di inclusione, accoglienza e internazionalità: “I bambini che abitano in contesti dove l’arte è viva e ritenuta importante sono stimolati di più e hanno un’immaginazione più ricca. La loro curiosità e la loro creatività hanno la possibilità di sbocciare e svilupparsi. San Sperate è un paese che ha tanto da dare, anche a chi vuole partecipare e rendersi conto di persona. Nel libro ho voluto ricordare le persone che, oltre cinquant’anni fa, hanno contribuito a renderlo speciale, portando avanti con coraggio un progetto di cambiamento e rinnovamento. Da qui sono passati molti artisti, scrittori, cantanti, registi… persone che hanno seguito la loro ispirazione e sono riusciti a coltivare il loro talento”.

Evocativi, raffinati, limpidi, gli acquerelli di Flavia Cuddemi riflettono la luce, i colori e le atmosfere proprie di San Sperate e definiscono con personalità il ritmo della narrazione. Un’opera di esordio che colpisce per la sicurezza del tratto e per la sensibilità con cui vengono rappresentati gli scorci cittadini, le porzioni di cielo, la commistione tra il paesaggio urbano e quello naturale, i corpi in movimento. Un chiaro omaggio alla storia di un luogo unico e all’intreccio di storie che custodisce: “Ho rinunciato a una carriera da ingegnere per dedicarmi totalmente all’illustrazione e seguire la mia vera vocazione. Ho lavorato al libro con grande entusiasmo e senso di libertà, accompagnando i testi in modo non lineare o didascalico, ma offrendo diversi punti di vista e prospettive”.

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