Week end con Monumenti Aperti: al debutto anche Santadi e Bauladu

Le chiese gotico-catalane e i magnifici palazzi di Alghero, l’oleastro millenario di Cuglieri, la zona archeologica di Nora e la sua laguna, un viaggio d’altri tempi sul trenino verde, nella stessa carrozza che nel 1921 ospitò D. H. Lawrence. E’ piena di suggestioni la quarta tappa di Monumenti Aperti 2017: quasi duecento luoghi della cultura in tredici Comuni tra sabato 20 e domenica 21 maggio. Due centri al debutto in questa ventunesima edizione della manifestazione: Bauladu (5 monumenti aperti per l’occasione, tra cui l’area archeologica di Santa Barbara e la Chiesa di San Lorenzo) e Santadi (7 monumenti, tra cui la Tomba dei giganti di Barrancu Mannu e l’Area archeologica di Pani Loriga).
Gli altri undici Comuni coinvolti sono: Alghero, Cuglieri, Gonnosfanadiga, Iglesias, Milis, Pula, Selargius, Sestu, Tortolì/Arbatax, Villanovaforru, Villanovafranca.

Alghero si scopre con 37 siti. Tra gli altri: la Necropoli di Santu Pedru e Anghelu Ruju, le tenute di Sella e Mosca, la Torre Sulis, la Torre San Giacomo, la Chiesa di Sant’Anna Intra Moenia, il Quarté Sayàl, e, per la prima volta, il Museo della Città e la Torre della polveriera.
A Cuglieri, su 17 siti aperti sono quattro le novità: l’area archeologica di Cornus e la Chiesa di Santa Caterina nella
borgata di Santa Caterina di Pittinurri; l’Arco di S’Archittu, un monumento naturale tutelato dalla Regione, e infine la Cascata de S’Istrampu ‘e Massabarie. Quattro percorsi individuano i 18 siti visitabili a Gonnosfanadica: religioso (Chiesa di Santa Barbara, Grotta in onore dalla Madonna di Lourdes), naturalistico (Parco e Miniera di Perd’e Pibera e il Monte Granatico), archeologico (la tomba dei giganti sa Grutta de Santu Giuanni) e della memoria (l’Ex orfanotrofio “Suor Emilia” e la casa del sarto).
Iglesias apre 34 monumenti. Una novità rispetto agli anni passati è il “Pozzo Sella”, una delle più rappresentative
testimonianze del patrimonio di archeologia industriale mineraria del Parco Geominerario della Sardegna che l’Unesco ha dichiarato di valore universale nel 1997. Sempre legati al passato minerario della città: il Museo dell’Arte Mineraria, l’Istituto Tecnico Industriale Minerario istituito nel 1871 sotto gli auspici del ministro delle Finanze Quintino Sella, il Museo Scuola di Miniera Monteponi con il Palazzo Bellavista e la Foresteria impiegati, e la Palazzina della Associazione Mineraria Sarda. Cinque i beni culturali visitabili a Pula: oltre a Nora, la Torre del Coltellazzo e le Chiese di San Raimondo e Sant’Efisio.
Tra i dieci siti di Milis, Palazzo Boyl, il Portale e villa Pernis, il Portale Bosco di Villaflor. Selargius (10 monumenti)
apre l’Ex Caserma Cavalleggeri, già Carcere Aragonese: uno dei più antichi edifici selargini. Otto beni a Sestu. Tra questi: la zona umida di Su Stani Saliu, la Bottega di Ninetto Dessì, vecchia officina di un fabbro. Il Museo Archeologico Su Mulinu e la Fortezza nuragica Su Mulinu sono due dei sei visitabili a Villanovafranca, mentre Villanovaforru (7 luoghi della cultura) apre il Parco archeologico Genna Maria.
Infine Tortolì-Arbatax che, per l’occasione, offre viaggi speciali del Trenino Verde sul percorso Arbatax-Tortolì-Arbatax, con la storica locomotiva a vapore. Il programma del weekend prevede sei corse al giorno, con partenza dalla stazione di Arbatax a partire dalle 10 e a intervalli di un’ora. La durata totale del viaggio di andata e ritorno è di circa 45 minuti. Altri dettagli sul penultimo weekend di Monumenti Aperti 2017 si trovano nel sito (www.monumentiaperti.com) della manifestazione organizzata da Imago Mundi Onlus. (Roberto Murgia)

(Nella foto l’area archeologica di Santa Barbara)

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