Domus de Janas come set per i concerti. La conclusione domenicale di Onifestival

Una domenica iniziata con un cielo terso e un’aria frizzantina ha incorniciato una lunga giornata di concerti per la conclusione di Onifestival. La manifestazione, iniziata giovedì 29 novembre, in quattro giorni è riuscita a coinvolgere l’intera comunità oniferese e i numerosi visitatori arrivati anche per Cortes Apertas nel weekend. Il sito archeologico Sas Concas, caratterizzato dalle meravigliose Domus de Janas più antiche della Barbagia -e famose per i petroglifi raffiguranti gli uomini capovolti-, è stato lo scenario dell’esibizione mattutina (nella foto). Una breve camminata in campagna che si inerpica sulla roccia, ci conduce al complesso ipogeico, le cui entrate si rivelano un palco d’eccezione per la performance degli Elva Lutza, Renat Sette, Ester Formosa e Eugenio Colombo. Gli artisti hanno tenuto la scena per quasi due ore, salutando un pubblico insolito: oltre gli astanti, venuti appositamente per il concerto, si sono infatti susseguiti escursionisti e persone arrivate per la visita guidata nell’area archeologica, che a metà percorso hanno potuto godere di una piacevole pausa, ascoltando l’eco nella valle degli strumenti
e le voci dei musicisti.

Nel pomeriggio, piazza del Popolo, crocevia del paese che permette lo snodo delle vie verso le Cortes, ha accolto la cantante Flo e i Cordas et Cannas, con i quali è calato il sipario sulla prima edizione di Onifestival. La cantante napoletana Floriana Cangiano, in arte Flo, sale sorridente sul palco insieme al percussionista e compositore Michele Maione, Davide Costagliola al basso e Marcello Giannini alla chitarra –a cui va una menzione speciale per gli assoli sbalorditivi. Il quartetto ha dato prova di grande sintonia sul palco regalandoci una performance a tutto tondo in cui i musicisti non sono stati solo accompagnamento, ma veri protagonisti sulla scena. Tra i brani proposti, poliglotti (la cantante si è esibita in italiano, francese, spagnolo, portoghese e
napoletano) e dal sound indie mescolato a interludi più tradizionali: “Bellissima presenza” e ”Ad ogni femmina un marito” con i quali Flo mette finalmente in discussione gli stereotipi di genere,
smantellando la concezione dei ruoli femminili e reclamando la propria indipendenza e libertà. La leggerezza con cui ogni pezzo è scritto e musicato, pungola e tocca nel vivo con grande ironia,
la società contemporanea che vorrebbe affermarsi sui desideri dei singoli: dal precariato al femminicidio, passando per i riti sacri svuotati di ogni valore religioso e ormai parte di consuetudini
stanche e asfissianti.

Al gruppo, sono seguiti gli interventi folk di Massimiliano Soru e Alessandro Puddighinu all’organetto, invitando la piazza ai balli e alla festa. In conclusione i Cordas et Cannas, storico gruppo olbiese al loro quarantesimo anno di attività. Nonostante il freddo ormai pungente, la band è andata avanti per oltre un’ora con l’entusiasmo e la carica di una formazione che non sembra subire il corso del tempo, ma alimenta la propria linfa vitale grazie alla musica e al dialogo con il pubblico, sempre numerosissimo sino alla fine.

Il direttore artistico Gianluca Dessì (anche chitarra e mandola dei Cordas et Cannas) insieme ai Tenores, salutano e ringraziano calorosamente il pubblico, commossi ed emozionati per questa
prima avventura di Onifestival e per la quale auspicano un futuro longevo che possa portare Oniferi a far parte – a pieno diritto- di un virtuoso circuito di manifestazioni concertistiche
internazionali.

 

Martina Serusi

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