Cinema, spazio agli esordienti di ‘180’. Ogni storia è un corto da tre minuti

Tre minuti, 180 secondi per raccontare con un breve film una storia. Non è un’impresa impossibile, perché il tempo nel cinema ha un’estensione diversa dalla realtà e in pochi minuti, sullo schermo, si può riassumere un’esistenza, un piccolo universo. Ecco allora che la misura prevista dal concorso per filmaker “180” è adeguata soprattutto per chi vuole iniziare a sperimentare il racconto con la settima arte. L’iniziativa, promossa dall’associazione ‘Moviementu’, è arrivata alla terza edizione ed è stata presentata oggi – 6 febbraio – a Cagliari, al foyer del teatro Massimo dal suo vicepresidente, il regista Enrico Pau, dal collega Marco Antonio Pani, dal direttore della Cineteca sarda, Antonello Zanda, dalla sceneggiatrice Maria Grazia Perria e dal vincitore dello scorso anno, Francesco Pirisi.

Il concorso, a cui ci si può iscrivere gratuitamente entro il 31 luglio 2019, diventa una possibilità per chi vuol esordire nel mondo del cinema, avere una buona visibilità ed entrare anche in contatto con professionisti del settore. Può capitare poi, come è accaduto a Pirisi col vincente Warlords, che il proprio cortometraggio venga scelto per altri festival, come il ‘Visioni Sarde’ 2019, in programma a Bologna. Di sicuro realizzare il prima opera nei nostri giorni è “più semplice rispetto agli anni passati, almeno tecnicamente e nei costi – ha spiegato Pau – . In questo senso, aiuta  la cosiddetta ‘democratizzazione’ tecnologica . Quando ho esordito, seppure in sedici millimetri, era tutto complicato – ha ricordato il regista -: la pellicola costava tanto, erano necessari tecnici specializzati, oggi anche il budget non è mai proibitivo“.

Se i costi sono abbordabili, rimane fondamentale la capacità e la creatività che devono esprimersi con forza per arrivare allo spettatore, quello che fruisce del film. In quest’ottica, partecipare al concorso offre la garanzia di avere un pubblico a cui mostrare il proprio prodotto, come nell’obiettivo di ‘Moviementu’ che, attraverso ‘180’, ha dato vita a un gruppo interno di lavoro formato da giovani filmaker. Un gruppo che “si allarga e si restringe secondo le esigenze e gli impegni” e che ha pensato il concorso per per supportare i nuovi registi indipendenti e, in genere, gli appassionati. Tutto questo, come ha sottolineato Pani pensando a un’industria culturale sarda del cinema capace di non “avvelenare, non inquinare, bensì generare, quanto più possibile, posti di lavoro e professionalità”.

I premi del concorso sono sia in denaro sia in opportunità di approfondimento tecnico. ‘Moviementu’ prevede 500 euro, mentre quello della Cineteca sarda è di 1.000 ed è associato anche al ‘Premio cineteca working’. Zanda ha detto: “Forse il riconoscimento più importante è proprio quello ‘tecnico’, che dà l’occasione di confrontarsi con importanti professionisti e affinare la proprie competenze”. A questo proposito, fra qualche settimana, inizierà il footage lab (laboratorio di cinema con i materiali della cineteca), impostato sull’elaborazione del colore dei fotogrammi programmato per il vincitore del prossimo anno e dedicato al vincitore tenuto da Andrea Iannelli.

Per questa edizione, invece, al primo classificato di ‘180’ sarà data la possibilità di consultare una parte dell’archivio del cinema di famiglia (conta 10.000 filmati) custodito e digitalizzato dalla Cineteca. Verrà messa a a disposizione anche la “stazione creativa”, dotata di tutti i dispositivi per vedere, restaurare, ma anche realizzare opere inedite. Una sorta di punto di partenza per produrre una nuova opera. Sempre in questo senso, sono previsti anche altri premi: la residenza artistica del Sardegna Teatro e la Summer School di una settimana presso il Camping Golf dell’Asinara della rivista Filmidee. Ma anche i cortometraggi che non vinceranno avranno un loro momento importante, perché, dopo la serata finale al Cine Odissea, sono previsti due appuntamenti nella sala della Cineteca, dove saranno proiettati tutti i film partecipanti.

La giuria di questa edizione è così composta: Marco Antonio Pani; la regista Francesca Lixi; il direttore della fotografia Silvio Farina; la scrittrice Rossana Copez; il critico e docente di Storia del cinema Alessandro StellinoAntonello Zanda;Daniela Stara (che lavora alla Cineteca Sarda); Luca Portas, responsabile del settore tecnico della Cineteca Sarda; il direttore del Sardegna Teatro, Massimo Mancini; l’attrice Michela Atzeni; Salvatore Cubeddu, produttore e fondatore di ‘EjaTv’.

Se, come gli anni scorsi, arriveranno più di sessanta opere, il lavoro della giuria sarà impegnativo, ma, come ha sostenuto Maria Grazia Perria, “180” vuol essere una sorta di “restituzione”, in termini di attenzione e opportunità, ai giovani esordienti da parte di chi nella propria carriera ha già avuto l’opportunità di percorrere la strada complessa – ma unica – della creatività cinematografica.

Elisabetta Randaccio

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