Cinema, fondi pubblici senza bando: sotto accusa la produzione di Mereu

Perché erogare un finanziamento regionale, in extremis e senza bandi, di 200mila euro a un progetto cinematografico che dalla Regione ne ha già ottenuto oltre 395mila? Se lo chiede Moviementu Rete Cinema Sardegna, l’associazione di categoria che riunisce autori, registi, produttori, maestranze, professionisti del comparto cinematografico e sostenitori. L’associazione, “con stupore e disappunto”, solleva un caso che riguarda la produzione del film “Assandira” del regista Salvatore Mereu. “La recente legge di assestamento di bilancio (legge regionale 5 novembre 2018, n. 40 al comma 58 dell’articolo 5), ha assegnato la consistente somma di euro 200.000 euro alla società di produzione cinematografica Via col vento Srl per la realizzazione del film”, scrivono i responsabili di Moviementu.

“Questa ci appare come un’assegnazione diretta di denaro pubblico, per la quale non risulta alcun bando e alcuna graduatoria, a sostegno e vantaggio di una società e di un’opera cinematografica sicuramente apprezzabili e importanti (il valore artistico dell’opera non è in discussione) ma già beneficiarie, nel 2015, di un contributo di 326.124 euro regolarmente ottenuto attraverso le procedure della legge regionale sul cinema, attraverso un bando pubblico, quindi, col lavoro di una commissione di valutazione e una graduatoria finale. Contributo che si aggiunge ai 69.188 euro, ricevuti in modo altrettanto trasparente e regolare, provenienti dagli appositi fondi dei bandi ospitalità della Film Commission del 2016”, prosegue l’associazione.

Vogliono vederci chiaro: “Ci chiediamo come sia possibile, che la legge di assestamento del bilancio regionale assegni in extremis altri duecentomila euro, senza alcun bando, commissione o graduatoria, ad un progetto già beneficiario del fondo di coproduzione per lungometraggi di interesse regionale. Quali sono i criteri secondo i quali quest’opera viene ri-finanziata in questo modo a differenza di quelle delle altre società vincitrici dei bandi? Quale iter dovrebbero seguire le altre società di produzione cinematografica vincitrici di bandi regionali per avere pari opportunità di sostegno aggiuntivo? Come mai nemmeno l’esistenza di una apposita legge di settore è in grado di garantire pari condizioni di partenza?”.

E ancora: “Non vediamo alcuna ragione logica e soprattutto nessuna equità in questo contributo estemporaneo ad un solo progetto già finanziato tre anni fa. Quest’assegnazione diretta mina la sensazione che gli operatori del settore avevano avuto di poter finalmente operare in trasparenza, secondo regole certe uguali per tutti, all’interno di una cornice legislativa dedicata al proprio settore, e senza l’esigenza di ricorrere ad interlocuzioni formali o informali per l’ottenimento dei fondi pubblici necessari per la formazione del budget delle opere cinematografiche di interesse regionale”, concludono con “amarezza e profondo disappunto”.

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