C’è la firma del cagliaritano Angelo Camba nell’action thriller “Ride”

Immagini spettacolari, evoluzioni da brivido e una misteriosa entità tecnologica che tiene le fila di una gara sportiva tra le montagne: sono questi gli elementi di ‘Ride’, action thriller approdato sul grande schermo nelle scorse settimane. Il film, diretto da Jacopo Rondinelli e distibuito da Lucky Red, ha conquistato ottime recensioni di critica e pubblico. C’è anche un pezzo di Sardegna dietro il successo di ‘Ride’: la regia della seconda unità è firmata da Angelo Camba, cagliaritano che da 13 anni lavora a Milano nel mondo della produzione cinematografica, pubblicitaria e commerciale.

Camba ha curato le scene action, le scene acrobatiche e gli inseguimenti con gli stuntmen, ed è stato occupato anche come operatore di ripresa, coordinatore del backstage e creatore dei video promozionali del film. La proposta di collaborazione per la realizzazione di ‘Ride’ nasce nel 2014, quando il soggetto del film è stato discusso per la prima volta da Marco Sani insieme a Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, coproduttori, sceneggiatori e direttori creativi. Con loro Angelo Camba aveva già lavorato per la realizzazione di un altro fortunato thriller, ‘Mine’ uscito nel 2016.

La storia di ‘Ride’ è quella di una gara sportiva estrema: Kyle e Max (interpretati da Ludovic Hughes e Lorenzo Richelmy), amanti del brivido e del downhill, la discesa in bici su un percorso accidentato, vengono misteriosamente rapiti e catapultati in una gara dai contorni oscuri in mezzo alle montagne. Non conoscono gli organizzatori ma possono vedere solo una proiezione di Mr. Owl, che spiega le regole del gioco e presenta il premio in palio: ben 250 mila dollari, cifra che permetterebbe ai due ragazzi di risolvere i loro problemi personali. Durante la gara incontrano un’altra ciclista, Clara, interpretata da Simone Labarga: da questo momento i tre atleti dovranno cercare di sfuggire a pericoli e inganni che la gara riserva. Il film è rimasto nelle sale cagliaritane solo per pochi giorni, ma lo stesso Angelo Camba ha organizzato una proiezione speciale al cinema Odissea lunedì 24 settembre.

A differenza degli altri film sul genere, la singolarità di ‘Ride’ sta nella sua realizzazione: oltre alle camere di scena ciascuno dei tre protagonisti aveva tre Go-Pro sistemate addosso e tre nelle bici. Ognuno era quindi attore e operatore insieme, e tutte le scene sono state girate da una ventina di camere contemporaneamente con il risultato che in fase di montaggio il regista aveva a disposizione una grandissima quantità di materiale ripresa dagli stessi protagonisti secondo il linguaggio del Found footage, cioè una narrazione che avviene attraverso lo sguardo dei protagonisti e non da un punto di vista esterno. Il film è dunque rappresentato con un linguaggio innovativo, veloce e sorprendente, con una rapidità nelle azioni che richiama il mondo dei videogiochi.

‘Ride’ è stato girato in Trentino, in collaborazione con la Trentino Film Commission. Il regista ha sfruttato le piste di downhill che già esistono tra le montagne della zona: una location suggestiva per gli straordinari paesaggi e particolarmente adatta alle scene tra corse in bici, inseguimenti e acrobazie sulle due ruote.

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Dopo la proiezione a Cagliari, Angelo Camba tornerà a Milano. “Ho alcuni progetti che vorrei sviluppare in Sardegna, con produzioni locali ma anche con gli stessi Fabio e Fabio con cui abbiamo realizzato il film. Abbiamo scritto delle storie e la nostra bella isola è perfetta per ospitarle e raccontarle. Storie che tendono sempre all’innovazione, a trovare nuove formule espressive e crossmediali come nel caso di ‘Ride’, per cui è uscito anche un romanzo pubblicato da Mondadori e un fumetto per la Gazzetta dello Sport. La sfida sarà dura ma ci proverò: credo che anche nell’Isola si possa fare grande cinema, sia con storie autoctone sia con quelle in cui lo scenario può diventare protagonista. Per questo film la Trentino Film Commission ha creduto e finanziato un progetto che nasce con una fetta molto importante del turismo della regione, quello degli appassionati di mountain bike, downhill e sport estremi. Sarebbe bello se accadesse anche in Sardegna”.

Francesca Mulas

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