Cala Gonone Jazz dà appuntamento al 2019: “Con lo stesso entusiasmo”

Si è chiusa l’edizione 2018 di Cala Gonone Jazz festival, la ribattezzata ’30+1′: sono stati come sempre giorni di musica, natura e personalità straordinarie. Ma questo è stato anche definito “l’anno della cesura” in un cammino cominciato nel lontano 1988 da un’idea dell’associazione culturale ‘L’Intermezzo’.

L’edizione 2018 ha dedicato “più spazio ai giovani talenti sviluppando una programmazione che ha previsto l’alternanza di grandi autori e compositori a quella degli esordienti – o quasi -“. Così ‘The Heart and the Void’ contaminato con sonorità pop e indie-folk americana; idem i Mal Bigatto e i Faces of Alex e la solare e timida Chiara Pancaldi. Apprezzatissimi anche il pianista e hammondista Matthew Whitaker, il duo Ÿuma. A rappresentare la tradizione sono stati il Coro Istelotte, i Cuncordia a Launeddas e i Tenore Durgalesu. Quanto ai big, non hanno deluso la grintosa Sarah Jane Morris accompagnata dal chitarrista Antonio Forcione; Rossella Faa e le ironiche storie in lingua campidanese; i Daniel Karlsson Trio con le sonorità calde della sperimentazione jazz in chiave svedese. Chiusura affidata a Pee Wee Ellis & the Funk Assembly. La special guest è stata Fred Ross.

Come ha ribadito più volte Giuseppe Giordano, presidente dell’associazione e direttore artistico del Cala Gonone Jazz, questo è “un luogo dove nessuno avrebbe puntato un centesimo, eppure, dopo trent’anni di musica, progetti, iniziative culturali e valorizzazione delle realtà locali, siamo ancora qui alla scoperta di nuove forme d’arte e intrattenimento, dell’enogastronomia, dell’artigianato, delle tradizioni canore e musicali. Abbiamo sempre voluto mostrarne le potenzialità anche nel panorama internazionale e crediamo, senza presunzione, di esserci riusciti anche quest’anno”. (Foto di Giulio Capobianco)

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