Si scaldano i tamburi per la grande festa di Que Viva Jazz Club, edizione numero 35 del festival internazionale jazz in Sardegna a Cagliari dal 31 ottobre al 5 novembre. Una festa interamente dedicata alla celebrazione dei luoghi della musica jazz per eccellenza, nei quali più facilmente si realizza quell’alchemica empatia tra pubblico e artista. Un’attenzione particolare anche quest’anno sarà prestata ai momenti di approfondimento, con spettacoli e attività didattiche rivolte ai giovanissimi: negli spazi dell’Exma andrà in scena l’evento sonoro-musicale dedicato ai piccolissimi, un progetto ideato e condotto dalla musicoterapeuta di Contattosonoro Francesca Romana Motzo, in collaborazione con la Scuola Civica di Musica di San Sperate, l’EJE-European Jazz Expo e l’Exma – Exhibiting and Moving arts.
“Un incontro dei sensi che nasce da una propedeutica musicale capace di includere l’inizio della vita, fin dalla gravidanza, nel pieno rispetto dell’espressività sonora possibile per ogni fascia d’età” spiega Francesca Romana. “Accade alla Scuola Civica di Musica di San Sperate, diretta da Francesco Pilia, dove ormai da tre anni si investe su una propedeutica musicale che dialoghi profondamente con il percorso di crescita del bambino e che includa la figura dei genitori, convinti che la Musica costituisca un elemento imprescindibile di espressione, comunicazione e relazione”.
Anno dopo anno si consolida così il percorso che, nei primi tre anni di vita del bambino, struttura una didattica musicale mirata e specifica per queste fasce d’età: “Anni in cui la relazione genitore-figlio si immerge in un’esperienza non-verbale pressoché totale, affinché l’espressività sonora dell’adulto e del neonato/bimbo, entrino in comunicazione profonda. Come ogni anno, le classi 0-3 anni vivranno una libertà espressiva sonora tale da acquisire una capacità improvvisativa derivata da un vissuto condiviso. Un momento dove l’unicità di ognuno viene protetta, valorizzata e guidata fino a creare un gruppo, capace di suonare e risuonare insieme, in un’esperienza ogni volta ricca di emozioni tradotte in musica: quelle di un genitore che ritorna libero di esplorare in modo non convenzionale e di un bimbo che si sente accolto, ascoltato e supportato a far emergere le sue innumerevoli soluzioni sonore”.
Ma cosa accadrebbe se una libera improvvisazione ne incontrasse una ‘convenzionalmente’ più strutturata, come per esempio quella di un musicista jazz? “Questa è la domanda che ci siamo posti l’anno scorso commenta Francesca Romana e assieme allo staff del festival abbiamo cercato di dare una risposta proprio con questo progetto musicale che sarà proposto nello spazio dell’Exma, mercoledì 1 novembre, alle ore 11. Quest’anno desideriamo ripetere e consolidare la nostra visione, migliorando ogni elemento compositivo e rendendo l’esperienza un reale inizio verso un “Mondo Musica” inclusivo e non selettivo, che possa dialogare quindi anche con l’inizio di una vita. In particolare, questa seconda edizione del “Jazz con gli occhi di un bambino” vedrà come protagonisti la classe 12/24 mesi dell’anno accademico 2016/2017 della Scuola Civica di Musica di San Sperate ed il sassofonista argentino Javier Girotto”.
L’esperienza sonoro-musicale verrà dunque condotta dalla musicista – musicoterapeuta Francesca Romana Motzo che all’interno di una lezione tipo, accoglierà una jam session tra l’ospite invitato quest’anno e la classe della Civica. Un dialogo sonoro-musicale che vuole avere l’ambizione di un incontro e di uno scambio profondo, tra un musicista jazz e un gruppo di piccoli coi loro genitori, che arricchisca entrambe le parti e, soprattutto, consolidi la motivazione principale: la musica non solo come un percorso di acquisizione di competenze, ma come fondamentale esperienza di vita.