A Cagliari è tempo di “Uno sguardo normale”. Tra gli ospiti attesa Luxuria

Come spesso accade, il cinema unisce manifestazioni, popoli e nazioni anche molto lontane. Doveva accadere pure nel secondo giorno del festival “Uno sguardo normale-Sardinia Queer Short Festival”, che da undici anni esplora, attraverso visione e proiezione di cortometraggi il mondo LGBT per immagini. I film in concorso sono sempre di ottimo livello, produzioni nazionali e internazionali, le quali declinano in modi diversi, con stili differenti problematiche, racconti, testimonianze che aiutano a spogliarci da qualsiasi stupido pregiudizio o luogo comune, appunto ci regalano “uno sguardo normale” nei confronti di chi ha uno stile di vita e preferenze sessuali diverse dalle nostre.

Quest’anno il festival, con grande volontà, era riuscito a gemellarsi con una manifestazione  omologa, per quanto di maggior portata internazionale (l’ospite d’eccezione avrebbe dovuto essere il grande regista Gus Van Sant), ovvero il “Bok-o-bok (Side by side)” LGBT festival di San Pietroburgo, diretto da Manny De Guerre. Il gemellaggio aveva anche un senso preciso di sostegno politico. Infatti, come tutti sanno le recenti leggi omofobe, indecenti e oscurantiste, del governo Putin hanno prodotto eccessi censori, rigurgiti razzisti non solo contro le persone, ma anche contro qualsiasi manifestazione contenga riferimenti alla”diversità” sessuale, che in Russia viene definita assurdamente “propaganda omosessuale”. Manny De Guerre era riuscita con coraggio a organizzare, comunque, il festival, riconosciuto, come si è detto, internazionalmente e uno dei momenti importanti doveva essere il collegamento con Cagliari, con “Uno sguardo normale”,  per condividere la necessità della libertà di espressione e di collaborazione. Ma questa semplice situazione non si è potuta verificare, perché a San Pietroburgo, al “Bok-o-bok”, negli ultimi giorni, è successo di tutto: prima la polizia a controllare i film da proiettare, poi un falso allarme bomba, infine lo sfratto dalla sala dove si teneva il festival, perché il proprietario era stato spaventato a morte. Così, Manny De Guerre non ha potuto connettersi al festival omologo di Cagliari, segnando un’altra sconfitta pesante delle libertà individuali in Russia,mentre Putin si trova in Italia nel suo viaggio “diplomatico”…

“Uno sguardo normale”, però, prosegue, nei locali dell’ERSU a Cagliari, con le sue proiezioni dei corti in concorso e i suoi eventi collaterali, tra cui la visione di alcuni film da non perdere. Già è stato proiettato il commovente “Parade” di Sedjan Dragojevic, ma si segnala anche “Who’s afraid of Vagina Woolf?” di Anna Margarita Albelo, che sarà introdotto da Pia Brancadori della “Circola Alice Guy”, una delle svariate associazioni che con l’ “ARC”  di Cagliari supporta il festival. E poi imperdibile sarà il mitico “Cruising” (1980) di William Friedkin, interpretato da uno straordinario Al Pacino.

Tra le altre iniziative del festival c’è da evidenziare la presentazione del libro “Storie nascoste. Inchiesta sull’omosessualità in Africa” di Sabrina Avarian, a cui seguirà il documentario ugandese “Call me kuchu”. Sabato, invece, sarà ospite della manifestazione Vladimir Luxuria, che insieme a Porpora Marcasciano (peraltro presidente della giuria) parleranno di violenza sulle donne e, in questo contesto, sarà presentato il trailer del film di Giovanni Coda (fresco di primo premio al “Social Justice Festival di Seattle col suo “Rosanudo”) “La donna di carta”.

L’ultima serata, il giorno delle premiazioni dei migliori cortometraggi,  si svolgerà al “Cineworld” di Cagliari e prevede anche la proiezione di un cortometraggio di animazione di Peter Marcias, che ci disegna una società distopica, dove il razzismo di genere provoca un’ondata di violenza e inquietudine. Rivedendo questo apologo drammatico, lo spettatore non farà a meno di pensare a ciò che sta accadendo in Russia….

Elisabetta Randaccio

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