Cagliari, alle Serate Mozartiane risuona il violino Klotz salvato dai bombardamenti tedeschi

Ha preso il via sabato 11 novembre la sedicesima edizione delle Serate Mozartiane a Castello, rassegna di musica da camera dedicata al genio di Wolfgang Amadeus Mozart organizzata dalla sede di Cagliari dell’associazione Mozart Italia.
Dopo i primi tre appuntamenti che hanno visto in scena i musicisti Manuela Giardina, Carlo Ipata, Attilio Motzo, Fabrizio Meloni, Francesco Giammarco, Silvia Spiga e Nina Krokos tra Mozart, Méhul, Hummel, Reinecke, mercoledì 6 dicembre ci sarà l’appuntamento conclusivo. Maria Elena Runza al violino e Matteo Cabras al pianoforte, eseguiranno la sonata K.V. 304 di Wolfgang Amadeus Mozart, la sonata op. 30 n. 2 di Ludwig van Beethoven, la sonata op. 78 di Johannes Brahms.

Maria Elena Runza, violinista siciliana, insegna oggi al Conservatorio ‘Pierluigi da Palestrina’ di Cagliari; premiata in varie rassegne e concorsi nazionali ed internazionali e colboratrice delle maggiori istituzioni lirico sinfoniche del panorama nazionale, da sempre affianca all’attività didattica un’intensa attività concertistica in varie formazioni; ha suonato nelle più grandi sale da concerto, festival internazionali e stagioni prestigiose e con i direttori e i solisti più importanti del tempo tra cui Zubin Metha, Piero Bellugi, Salvatore Accardo e Uto Ughi, spaziando dalla musica barocca alle “avanguardie” con Luciano Berio fino al jazz. Matteo Cabras, talentuoso pianista cagliaritano di appena 19 anni, si è appena diplomato al Conservatorio con il massimo dei voti e la menzione d’onore.

La serata sarà un’occasione unica per sentir suonare il violino Joseph Klotz del 1774, un pezzo unico e dalla storia affascinante: lo strumento apparteneva a Norbert Strasser, chimico e violinista di grande talento nato vicino a Praga nel 1903.
Il padre Emil fu inventore e proprietario di industrie nell’Impero Austro-ungarico, la madre Katharina fu pianista concertista che studiò al conservatorio di Vienna. A 16 anni Katharina venne incaricata dal suo maestro, il pianista polacco Leschetizky, di portare uno spartito al grande Johannes Brahms, che si trovava dalla parte opposta della città, incontro che fu determinante per la giovane allieva che trasmise la passione per la musica e per Brahms al figlio.
Norbert, conosciuto come Nori, negli anni 1930, mentre nell’Europa centrale già sentivano i venti di una guerra imminente, si trasferì in Inghilterra. La sua casa a Coventry, al centro del Regno Unito, fu bombardata nella notte tra il 14 e il 15 novembre 1940 dalla Luftwaffe tedesca in quello che è ricordato come uno degli eventi più drammatici della seconda guerra mondiale con 1300 morti e oltre 4300 abitazioni distrutte. Anche la casa di Nori fu rasa al suolo dalle bombe arrivate dal cielo. Perse tutto tranne il suo violino, che in quel giorno per fortuna si trovava dal liutaio.
Lo strumento ha attraversato i secoli e oggi appartiene alla famiglia Strasser di Inghilterra; sarà prestato a Maria Elena Runza per il concerto di mercoledì da Rebecca Lewis Lalatta, nipote di Nori.

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