Alessandro Mendini in mostra a Orani: Museo Nivola celebra le sue architetture

Il Museo Nivola rende omaggio ad Alessandro Mendini, uno dei più grandi designer e architetti italiani del Novecento, a tre mesi dalla sua scomparsa. Lo fa attraverso una mostra che si focalizza sulle architetture pubbliche e private del suo Atelier, raccontate attraverso 25 straordinari plastici in legno, che riproducono fedelmente altrettanti edifici, accompagnati da una serie di disegni.

La mostra è intitolata “Atelier Mendini. Le architetture” e inaugura sabato 4 maggio alle 18. È stata realizzata da Abet Laminati e comprende gli edifici mendiniani più celebri in una dimensione miniaturizzata, gulliveriana, di sculture-giocattolo: dal visionario Groninger Museum in Olanda (1989-1994) alla Torre del Paradiso a Hiroshima, in Giappone, fino ai recentissimi progetti per il Sud Corea. La sua architettura è postmoderna e neo-costruttivista, coloratissima e allegra. Sovverte il rapporto fra struttura e decorazione, proclamando la supremazia della seconda, intesa non come superficialità ma, nelle parole di Mendini, come “culto della superficie, sulla quale si iscrive, decorandola, una ricchezza del racconto visivo che riscatta la stupidità della funzione”.

Come afferma il curatore della mostra Aldo Colonetti, i modelli non sono solo strumenti progettuali, ma “opere espressive autonome, sembrano paracadutati improvvisamente nello spazio del museo con la loro forza progettuale inattesa.” Presentati inizialmente alla Triennale di Milano nel 2018, oggi al Museo Nivola dialogano con l’architettura semplice ed essenziale dello spazio espositivo, l’antico lavatoio di Orani. “Risiede proprio in questa capacità di essere se stessi e, nello stesso tempo, di ascoltare gli interpreti, ovvero noi cittadini del mondo destinati ad abitare le architetture, l’identità progettuale di Francesco e Alessandro; da un lato ridurre la complessità delle forme possibili a una serie di linguaggi compositivi di derivazione galileiana, privilegiando le figure geometriche e le relazioni matematiche, e dall’altro lato, consapevoli, soprattutto Alessandro ma sempre in totale sintonia con Francesco, che il colore non è una variabile soggettiva: è parte costituente e strutturale del mondo”.

L’allestimento di Alessandro Floris punta proprio sul colore – le gamme vivaci e luminose del cromatismo mendiniano – per mettere in relazione le eccezionali creazioni plastiche dell’Atelier con gli ambienti del museo e la luce mediterranea che li pervade. Davanti allo spazio espositivo, nella terrazza panoramica del Museo Nivola, un salotto mendiniano attende i visitatori: le iconiche poltrone Proust, in versione da esterni, formano un angolo di socialità per il riposo e la conversazione. È un omaggio, realizzato in collaborazione con Magis, all’idea di Mendini secondo cui “il museo deve essere istituzionale ma non paternalista, deve essere gentile e accogliente come una casa privata”.

 

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