Al Massimo la regia di Liliana Cavani firma la nuova “Filumena Marturano”

Splendida metafora di un’Italia ferita dalla guerra, all’alba di una rinascita “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo – in cartellone fino a domenica 14 gennaio al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, la domenica alle 19 e giovedì doppia recita con la pomeridiana alle 16.30) per la Stagione de “La Grande Prosa” organizzata dal CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna, affronta una questione cruciale come la trasformazione del diritto di famiglia nell’evoluzione della società.

Sotto i riflettori Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses – due attori che hanno esordito e si sono formati proprio con il teatro del grande drammaturgo napoletano – nei ruoli dei protagonisti, insieme a un’affiatata compagnia, per la regia di Liliana Cavani (al suo debutto come regista teatrale), che afferma «Il mio battesimo nella prosa (ammesso che ci sia poi un seguito) non poteva accadere con un’opera teatrale migliore».

La grande cineasta, autrice di film indimenticabili – dallo storico “Francesco d’Assisi” al ritratto di “Galileo”, “I cannibali” in una moderna rilettura di “Antigone”, “L’ospite” e “Milarepa”, lo straordinario e inquietante “Il portiere di notte”, “Al di là del bene e del male” e “La pelle”, fino a “Dove siete? Io sono qui” e “Il gioco di Ripley”, racconta: «È un testo che mi piace moltissimo da sempre, ho anche amato il film di De Sica con Sofia Loren e Mastroianni (con lui ho realizzato due film). È un’opera di grande impegno morale e oltretutto in anticipo sui tempi e scritto senza retorica, ma con la naturalezza della vita. Un capolavoro». E conclude: «Del resto il teatro è abbastanza simile alla “vita”. Ci si ripete e ci si rinnova ogni giorno nelle nostre case, si prova ad essere felici, ad aggiustare le cose, si prova e riprova ad amare si ama un uomo per sempre come Filumena, si amano i figli e lo si spiega anche alla Vergine Maria come fa Filumena. Filumena crede nella vita, la ama, la trova vivibile per quello cerca di raddrizzare le storture, di vincere le ingiustizie. Eduardo deve aver amato moltissimo questa commedia, perché è pura vita».

Nel cast – oltre a Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses – spiccano i nomi di Nunzia Schiano e Mimmo Mignemi, accanto a Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Adriano Falivene e Fabio Pappacena; scene e costumi sono di Raimonda Gaetani e le musiche originali portano la firma di Teho Teardo (l’assistente alla regia è Marina Bianchi).

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